Lo Spezia è uscito battuto dall'ultimo impegno di campionato, con il Bologna. Che sensazioni le ha trasmesso la squadra?
"È stata una delle più brutte sconfitte della stagione. Lo Spezia ha raramente superato la metacampo, evidenziando limiti in fase di costruzione: l'anno scorso aveva due registi, quest'anno non ce n'è nemmeno uno. È stata una scelta di mercato sbagliata, aggravata dalla sfortuna che il brasiliano Leo Sena, dopo il Covid, non ha ancora ricevuto l'abilitazione per giocare.
La perdita più dolorosa in quella zona di campo è stata Matteo Ricci, che si è accasato al Frosinone dopo il mancato rinnovo di contratto. E così, lo Spezia ha gravissime lacune in fase di impostazione: vive sulle giocate dell'ex romanista Verde, sugli spunti di Agudelo, che spesso entra a partita in corso. Ma manca una linearità nel gioco, come si è visto con il Bologna.
Ad aggravare la situazione a centrocampo ci si è messo il principio di pubalgia che affligge Maggiore, che non permette al capitano di esprimersi al meglio. C'è poi anche una questione-attacco: Verde, Zola e Manaj (salterà la Roma per squalifica, ndr) hanno segnato 10 gol in tre".
In una stagione in chiaroscuro, lo Spezia è comunque riuscito a battere due big come Milan e Napoli.
"Sono state due imprese. Quella con il Milan è figlia di un episodio contestato - il gol non convalidato a Messias all'ultimo secondo - ma se andiamo a rivedere l'azione, prima c'è un fallo di Rebic su Bastoni, e non viceversa. Diciamo che questa squadra paga l'addio di Italiano dopo nove giorni dalla firma sul prolungamento di contratto. Ha scelto di andare a Firenze dopo la fuga di Gattuso. La società si è trovata spiazzata e ha ripiegato in extremis su Thiago Motta.
In più, il Covid ha complicato il ritiro precampionato, impedendo al club di disputare dei test. La prima partita è stata in Coppa Italia con il Pordenone. Infine - ciliegina sulla torta - la Fifa ha bloccato il mercato dello Spezia per quattro sessioni, condannandola per un illecito relativo al tesseramento di calciatori nigeriani. Per me, ingiustamente".
Che giudizio si è fatto di Thiago Motta?
"È un tecnico ancora inesperto. Ma se guardiamo ai punti in classifica, lo Spezia ha gli stessi punti di un anno fa e non è mai stato in zona retrocessione. L'andamento è migliore di quanto ci si potesse aspettare.
Se però guardiamo alle ultime partite, con la Samp ha vinto, ma forse sarebbe stato più giusto un pareggio, a Salerno non ha brillato e ha recuperato due volte il risultato grazie a due rigori decisi dal Var, mentre con Fiorentina e Bologna sono arrivate due sconfitte. In generale, lo Spezia tira pochissimo in porta. La squadra sta vivendo un momento di difficoltà".
Quali modifiche si aspetta in vista della sfida con la Roma?
"Con il rientro di Bastoni, probabilmente Thiago Motta tornerà al 4-3-3. Non so se impiegherà Maggiore, perché fa fatica a stare in piedi. Dal canto suo, lo Spezia in casa ci mette carattere, grinta. Nel suo stadio, ha disputato delle partite generose".
Qual è il calciatore della Roma più 'pericoloso' per lo Spezia, secondo lei?
"Il più forte è Nicolò Zaniolo. Un talento puro. Senza gli infortuni, oggi sarebbe una stella di livello mondiale. Può cambiare la partita".
Ci fa un pronostico?
"La Roma è in difficoltà, ma lo era anche il Bologna, che poi ha battuto lo Spezia. Dico 2, i valori non si discutono, anche se il Picco è sempre imprevedibile.
C'è poi anche un altro aspetto: il campo è più stretto di qualche metro rispetto ad altri impianti. Questo mette in difficoltà quelle squadre che praticano un gioco arioso. Sulla carta non c'è partita. Ma anche con Milan e Napoli non ci sarebbe dovuta essere partita...".
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