Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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    Visti dall'avversario: Fiorentina


    Un giornalista di fede viola ci racconta come si presenterà la Fiorentina alla sfida con la Roma

    "La Fiorentina ha perso un elemento esperto come Ribery, che le conferiva personalità. Ma questo potrebbe essere un bene". Il fiorentino Stefano Rossi è uno dei giornalisti di RTV38, emittente che da Figline Valdarno diffonde il suo segnale in tutto il centro Italia.

    Lo abbiamo intervistato in vista della trasferta con la Roma, prima giornata del nuovo campionato di Serie A e secondo impegno in casa viola, dopo la goleada sul Cosenza (4-0) nel Primo turno di Coppa Italia.

    Per quale motivo il divorzio con Ribery potrebbe essere positivo?

    "Nei momenti di difficoltà, la Fiorentina dipendeva da lui, dal campione che con le sue giocate doveva risolvere i problemi. Quel cordone ombelicale, adesso, è stato reciso".

    Come si presenta la Fiorentina ai nastri di partenza?

    "Con l'ambizione di fare qualcosa in più rispetto alla passata stagione. Anche se la società non ha fissato un obiettivo. Credo, quindi, che quel qualcosa in più non sia sufficiente per puntare all'Europa".

    Salvezza tranquilla?

    "Nessuno lo ammetterà mai, perché la Fiorentina lo ha detto per due anni di fila, ma penso di sì".

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    Capitolo nuovi calciatori.

    "Di fatto, uno: Nico Gonzalez. È l'acquisto più costoso della Storia viola. Arriva nel momento più complicato degli ultimi 20 anni, fallimento a parte. Se ci pensa, è paradossale: un club che lotta per non retrocedere ha la forza di comprare un giocatore che ha vinto la Coppa America. Sono operazioni che testimoniano la volontà di ambire a qualcosa di importante, ma restano sporadiche: non hanno mai un seguito".

    "A proposito di Gonzalez, è un calciatore di grandissima qualità. Lo abbiamo visto contro il Cosenza. In nazionale, gioca al posto di Di Maria. Credo che non serva aggiungere altro".

    Come gioca la Fiorentina di Vincenzo Italiano?

    "Si vede finalmente la mano di un allenatore che ha le idee chiare. Che ha voglia di imporre un calcio molto aggressivo, molto dispendioso a livello fisico: con tanto pressing e con la ricerca degli inserimenti e delle conclusioni in porta delle mezzali. Gli esterni sono il cardine del suo gioco. Sia quelli difensivi, sia quelli offensivi".

    Cosa pensate di questa Roma, anche alla luce del colpo Abraham?

    "Spesso, qui si fa un parallelismo tra le proprietà americane (la Fiorentina è guidata dall'italoamericano Commisso, ndr). I Friedkin non parlano: fanno i fatti. Lo hanno dimostrando ingaggiando Mourinho e con acquisti in linea con le ambizioni del club. La vostra squadra ha tanti elementi esperti, che ormai si conoscono bene. A Firenze siamo curiosi di vedere l'impronta di Mourinho".

    Quale calciatore i tifosi fiorentini vorrebbero portare via alla Roma?

    "Spinazzola sarebbe perfetto. Quando la Juve chiedeva Chiesa - e c'era ancora Della Valle - Spinazzola era tra le possibili contropartite tecniche. Tra i giocatori disponibili domenica, invece, dico Pellegrini. Romano e romanista: è cresciuto nella Roma e della Roma è diventato il capitano. Un giocatore così non lo abbiamo mai avuto".

    Qual è il suo pronostico per domenica sera?

    "Un pareggio. La Roma potrebbe risentire delle fatiche di Conference League. E la Fiorentina non ha nulla da perdere".