Corre l’anno 1981. In Serie A la Lega Nazionale Professionisti consente alle 16 società del massimo campionato di apporre sulla propria maglia uno sponsor – uno solo – per lo spazio massimo di 100 centimetri.
È una rivoluzione per il calcio italiano, che fino a quel momento aveva tratto profitti quasi esclusivamente con il mercato dei calciatori e gli incassi al botteghino. La Roma del presidente Dino Viola – fresca vincitrice della seconda Coppa Italia consecutiva, sempre ai danni del Torino – inizia la stagione ufficiale con il marchio Barilla al centro della maglia giallorossa.
Il connubio diventerà iconico, tanto che anche gli stessi calciatori romanisti presteranno il loro volto per alcuni spot della famosa casa produttrice della pasta. “Obrigado Barilla”, pronunciato da Paulo Roberto Falcao, racchiude alla perfezione il rapporto simbiotico con l’industria di Parma. La Barilla appare sulle maglie della Roma per oltre un decennio, fino al 1994.
Ad oggi, resta lo sponsor più longevo del corso capitolino: tredici anni e 574 partite griffate tra Serie A e coppe europee. Durante l’era Barilla la Roma vince uno scudetto e tre Coppa Italia. La finale di Coppa dei Campioni con il Liverpool del 1984 risulta senza marchio per un discorso di regolamento UEFA. Caso simile per Ipswich Town-Roma della stagione precedente. Inoltre, l’esordio di Francesco Totti a Brescia nel 1993 si mette agli atti sotto l’egida Barilla.
La stagione del primo gol ufficiale di Francesco Totti con la Roma (4 settembre 1994, Roma-Foggia 1-1), vede un nuovo sponsor sulle divise della Capitale dopo i 13 anni di Barilla. Si tratta di Nuova Tirrena Assicurazioni, un marchio “ponte” di un anno prima dell’era Ina Assitalia. Solo la prima gara ufficiale dell’annata, in Coppa Italia contro il Fiorenzuola in trasferta, è senza marchio.
Dalla prima di campionato, con il Foggia, la formazione allenata da Carlo Mazzone scende in campo con la scritta Nuova Tirrena Assicurazioni. E il campionato non sarà banale. Non solo il derby del 3-0 del 27 novembre 1994. In Serie A, la Roma torna a qualificarsi per una coppa europea dopo tre anni, piazzandosi al quinto posto.
Il gigante delle assicurazioni, su piazza dal 1912, diventa uno sponsor cruciale per la Roma. Non solo per un mero discorso economico, ma anche tecnico. Sportivo. Proprio così. Se Francesco Totti ha legato la sua intera carriera alla Roma lo si deve un po’ anche a una serata targata Ina Assitalia.
Fu proprio l’azienda capitolina a organizzare nel febbraio 1997 il “Torneo città di Roma”, triangolare amichevole con Ajax e Borussia Moenchengladbach in cui il fuoriclasse di Porta Metronia – sul punto di passare alla Sampdoria di Mantovani – regalò un saggio clamoroso della sua bravura, convincendo definitivamente il presidente Franco Sensi a puntare per sempre su di lui, fino a diventare 10 e Capitano. Con Ina Assitalia, inoltre, la Roma vince il terzo Scudetto della storia nel 2001 e anche la relativa Supercoppa Italiana.
Dopo generi alimentari e assicurazioni, si passa alle automobili. La Mazda – colosso giapponese dei motori – è sponsor della Roma all’inizio della stagione 2002-03. Non si tratta di un accordo in stile Juventus con la Fiat, perché non potrebbe esserlo, ma accompagna comunque la Roma di Fabio Capello in una stagione da vertice come quella 2003-04, sfiorando lo scudetto dopo un lungo duello con il Milan.
Con la maglia marchiata Mazda, ad esempio, Francesco Totti stabilisce il suo momentaneo record di marcature in Serie A con la Roma: 20 reti nel 2003-04.
Nella stagione 2005-06 la Roma inizia le partite ufficiali senza sponsor sulla maglia. Dopo il triennio legato a Mazda, la Società per buona parte dell’anno non trova altri partner. In questo periodo di assenza, la formazione allenata da Spalletti presta comunque il suo spazio per alcune iniziative commerciali per una gara sola.
Tipo Acqua Fiuggi, apparsa sulle divise in Roma-Juventus 1-4 di campionato. Dalla diciannovesima giornata, poi, da Roma-Milan 1-0 compare il logo Banca Italease. Resterà comunque nella storia giallorossa, avendo accompagnato la Roma nelle undici vittorie consecutive in Serie A.
Dopo la stagione 2006-07 senza sponsor – a parte qualche partita one shot con “Cinema, festa internazionale di Roma” (Reggina-Roma) e Pepsi (Roma-Milan) – quella successiva inizia con il logo di una nuova multinazionale sulle divise. Si tratta di Wind.
E durante i sei anni dell'accordo con la compagnia di telefonia, la Roma vince 1 Supercoppa Italia e 1 Coppa Italia. La prima nell’agosto 2007, l’altra nel maggio 2008.
Per 5 anni, dal 2013 al 2018, la Roma gioca senza main sponsor sulle maglie. Nel 2013-14 ospiterà la scritta Roma Cares per fini benefici. E negli anni successivi darà spazio occasionale a Telethon, al capodanno cinese, alla storia con SPQR per un derby.
La compagnia di bandiera qatariota entra in quota AS Roma nel 2018, facendo il suo esordio nell’andata della semifinale di Champions League con il Liverpool, nel catino di Anfield Road. Anche se la Roma non riuscrà a qualificars per la finale, si tratta del punto più alto nella maggiore competizione europea da Roma-Dundee in poi, anno 1984.
Nell'ultima stagione con Qatar Airways sul petto, la Roma disputerà anche una semifinale di Europa League, stavolta contro il Manchester United.
Il 27 luglio 2021 la Società annuncia l’accordo triennale con Zytara, in collaborazione con DigitalBits. La società di blockchain è il nuovo main global partner del Club fino al 2024.
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Un nuovo capitolo per la Roma, che nel 2021 vedrà ospitare un nuovo sponsor per la Prima Squadra, la Squadra Femminile e le giovanili. Questo accade dopo l’esordio del 1981 targato Barilla. A distanza di 40 anni e di 1548 partite disputate con un main sponsor maglie. L'era DigitalBits è già iniziata.
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