Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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    Cosa dobbiamo sapere sul nuovo Genoa americano (e di Sheva)


    Un giornalista del Secolo XIX ci racconta le aspettative dei tifosi alla luce del doppio cambio: di proprietà e di allenatore

    Tempo di radicali cambiamenti nel Genoa. Il club è passato sotto il controllo di 777 Partners, una piattaforma di investimenti con base a Miami, diventando così la sesta società di Serie A “americana” dopo Roma, Fiorentina, Milan, Venezia e Spezia, più il Bologna del canadese Saputo.

    Non solo: domenica a Marassi, Andrij Shevchenko farà il suo debutto assoluto da tecnico nel nostro campionato.

    Abbiamo intervistato il giornalista del Secolo XIX, Valerio Arricchiello, per capire come sta vivendo la città, sponda rossoblù, tutte queste novità. E come si sta preparando il Genoa alla sfida con la Roma.

    Partiamo dal cambio di proprietà: cosa si aspetta il popolo genoano, adesso?

    “L'arrivo della holding americana 777 Partners ha portato grande entusiasmo dopo gli ultimi anni difficili dell'era Preziosi. Nell'immediato ci si aspetta di risalire in classifica e di salvarsi senza soffrire troppo: bisognerà stringere i denti fino a gennaio e poi si conta su qualche colpo di mercato importante in entrata. Per il futuro, ovviamente i tifosi sognano più in grande: i nuovi proprietari sono ambiziosi, hanno citato come esempio positivo l'Atalanta e anche i sostenitori rossoblù sperano di vedere un Genoa in grado di lottare per tornare in Europa”.

    Esordio per Shevchenko in panchina. Cosa non funzionava con Ballardini?

    “Gli acquisti più importanti sono arrivati a fine mercato e i tanti infortuni non hanno facilitato il compito di Ballardini ma il mister di Ravenna, a sua volta, rispetto alle precedenti esperienze rossoblù ha fatto più fatica a trovare le giuste soluzioni. Il Genoa ha sbagliato troppo spesso l'approccio nel primo tempo (è andato per la prima volta in vantaggio solo nell'ultima gara a Empoli) e si è sempre trovato costretto a rimontare. Ballardini ha cambiato tanti moduli ma non è riuscito a trovare un'identità precisa.

    Va detto però che, a parte l'esordio con l'Inter, il Genoa si è sempre mostrato una squadra difficile da battere, brava a reagire con tante rimonte. Paradossalmente nella prima ora contro l'Empoli si è visto probabilmente il miglior Genoa della stagione ma ormai la rotta era tracciata, la fiducia verso Ballardini stava venendo meno e c'era voglia di ripartire con Shevchenko non solo per l'immediato, ma anche per avviare un progetto di crescita orientato al futuro”.

    Ci spiega come cambierà l’assetto del Genoa con Shevchenko?

    “Con l'Ucraina, Shevchenko ha impiegato spesso il 4-3-3 o anche il 4-3-1-2, anche se qualche volta - vedi l'Europeo - ha utilizzato il 3-5-2. Credo in questa prima fase Sheva continuerà a puntare sul 3-5-2, modulo con cui era partito anche Ballardini, adottato anche nell'ultima partita a Empoli. Dal mercato di gennaio dovrebbero poi arrivare degli esterni d'attacco e magari un trequartista, che consentiranno il passaggio ai moduli preferiti dal mister”.

    Su quali giocatori potrebbe puntare ora Shevchenko?

    “Nelle ultime ora si sono fermati per problemi muscolari anche Criscito e Caicedo, le assenze sono tante e importanti. Di sicuro Shevchenko punterà sull'apporto di uomini esperti e con l'attacco in emergenza mi viene in mente soprattutto Pandev. Ma Sheva con l'Ucraina ha lanciato tanti giovani e sono sicuro che anche nel Genoa punterà sui ragazzi venuti fuori dal vivaio, a partire da Rovella e Cambiaso. Mi aspetto qualche chance in più anche per Melegoni, ragazzo di grande talento che sin qui non ha avuto molto spazio”.

    Che Roma si attende, domenica sera a Marassi?

    “Mi aspetto una Roma arrabbiata dopo il calo dell'ultimo periodo, vogliosa di riscattarsi. L'inizio con Mourinho era stato ottimo, poi la strada si è complicata e il periodo da qui a Natale è determinante per capire quale potrà essere la stagione della Roma. Molto dipenderà anche dall'infermeria: un giocatore come Pellegrini è fondamentale, la sua presenza cambia il volto della squadra”.

    Quali calciatori giallorossi vorrebbe togliere a Mourinho?

    “Direi che c'è l'imbarazzo della scelta. Sicuramente Pellegrini anche se la sua presenza è incerta. Sono convinto che Abraham possa crescere molto, è stato anche sfortunato con i tanti legni colpiti. E visto che temo sempre gli ex credo che il Genoa dovrà stare molto attento a Shomurodov ed El Shaarawy se scenderanno in campo”.

    Ci fa un pronostico per Genoa-Roma?

    “Mi aspetto una gara molto intensa, dura anche dal punto di vista fisico. Tra la chiusura della cessione agli americani e il debutto di Sheva ci sarà un Ferraris molto carico e il Grifone stavolta non potrà e non vorrà sbagliare l'approccio. Idem la Roma, reduce dal deludente ko col Venezia. Partita aperta a ogni pronostico, potrebbe starci un pareggio, con un bel po' di gol”.