Domenica a Salerno la Roma sarà impegnata nella seconda giornata di campionato. Alla vigilia della trasferta, mister Mourinho ha incontrato i giornalisti a Trigoria.
Queste sono state le sue parole in conferenza stampa.
La Salernitana sarà un’avversaria diversa, avrete meno spazi a disposizione. Pensa di avere dei temi offensivi differenti?
“Magari loro ci sorprendono e giocano con una strategia diversa. Non si sa mai. Il loro allenatore ha tanta esperienza, tanta conoscenza del calcio e può perfettamente cercare un altro modo di giocare. Se però è come dici tu, sarà una partita differente. Se giocano di nuovo a 5, sarà la prima volta che affronteremo un avversario così, perché la Fiorentina e il Trabzonspor hanno difeso a 4".
"È un modo diverso di giocare. A noi non interessa se è una neopromossa come la Salernitana o i campioni dell’Inter, noi cercheremo sempre di vincere. Per questo, dal punto di vista offensivo dobbiamo cercare delle soluzioni. Loro sono bravi, difendono bene. Con tanti giocatori dietro, sanno come devono lavorare i tre o quattro calciatori di centrocampo. Sarà dura, però dobbiamo trovare delle soluzioni”.
Come giudica la decisione di Ronaldo di lasciare la Juventus? E quanto si riequilibra il campionato in ottica Scudetto?
“L’unica cosa che dico – che mi sembra basico, logico - è che se la Juve, Cristiano e il Manchester United sono felici, è il business perfetto. Non credo che ci sia bisogno di parlare di Ronaldo: è uno che gioca, segna e vince da venti anni. Non servono parole. Quanto al campionato, la domanda va fatta a Simone Inzaghi, non a me”.
Tra le uscite è compreso anche Borja Mayoral? Può lasciare la Roma o conta su di lui?
“Conto su di lui. Abbiamo bisogno di tre attaccanti. Due sono un rischio troppo grande per una stagione: qualche volta noi vorremo giocare con due punte e avremo le partite di Conference League il giovedì e la necessità di viaggiare dopo avere giocato di domenica… Per me è un bravo giocatore, di qualità. L’anno scorso si è adattato bene, ha fatto gol. Lavora bene, è un bravo ragazzo e un bravo professionista. No, non mi piacerebbe che andasse via”.
Questo mercato aperto a campionato iniziato le piace?
“Se fosse così per tutti i campionati, sì. Se riguarda solo uno o due di essi, no. L’ho provato in Inghilterra. Tu non puoi comprare, ma qualcuno può comprare i tuoi. È una situazione troppo rischiosa. Penso che a tutti gli allenatori piacerebbe avere tutta la rosa completa all’inizio luglio, in modo da lavorare tranquillamente. Però se siamo solo noi italiani a pensare a questo, per esperienza ti rispondo di no, assolutamente”.
Quando parla dei due attaccanti, pensa a cambio di modulo - magari al 4-4-2 - o state provando a farlo adattando come esterno offensivo una delle due punte?
“Possiamo fare tutto. Sicuramente con dinamiche diverse, però questa squadra anche l’anno scorso ha giocato per tutta la stagione con tre dietro. C’è anche una cosa che noi possiamo fare: possiamo giocare come stiamo giocando adesso e possiamo cambiare".
"Oggi nel calcio è molto difficile avere un solo modo di giocare, un solo modo di fare la costruzione. Doveva essere più variabile, non fisso. I giocatori hanno bisogno di trovare delle dinamiche automatiche, però allo stesso tempo hanno bisogno di avere cultura tattica che permetta loro di giocare con modulo diverso, con ruoli diversi”.
Può commentare il comportamento degli esuberi e del loro entourage?
“Non è facile da commentare. Ci sono dei giocatori con profili diversi, che hanno gente intorno a loro di profilo diverso. Se devo parlare per esempio di Pedro, voleva giocare e per questa ragione si deve rispettare anche se ha scelto un club rivale della città. Si deve rispettare la sua professionalità, il suo modo di essere e di stare: 'voglio giocare, ho una possibilità per giocare e dobbiamo trovare una soluzione'. Questo è un profilo perfetto per tutti i club, che hanno delle decisioni da prendere".
"E quando un club decide la rosa e quelli per i quali trovare una soluzione, ci sono profili diversi: qualcuno vuole veramente giocare, qualcun altro preferisce qualcos’altro invece di giocare e dopo le cose sono più complicate. Però, ognuno è libero di fare quello che pensa che deve fare, così come noi come Società, e io come allenatore, sono libero di prendere le mie decisioni”.
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