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    Visti dall'avversario: Fiorentina


    Uno degli speaker della radio partner della Fiorentina ci rivela come i viola si stanno avvicinando alla sfida con la Roma

    “Chi temo di più della Roma? Veretout. Storicamente, gli ex sono quelli che più fanno male alla Fiorentina. E Veretout è un giocatore totale. Fatico a capire perché non sia in nazionale”. Stefano Rossi, 30 anni, è uno degli speaker di Radio Bruno. È l’emittente partner ufficiale della Fiorentina.

    Ecco cosa ci ha detto in vista della sfida tra Fiorentina e Roma, in programma il 3 marzo alle 20:45 all’Artemio Franchi.

    La sconfitta di Udine e il successo del Cagliari a Crotone hanno riavvicinato i viola calda della classifica. Firenze teme la retrocessione?

    "Personalmente, credo che la Fiorentina non avrà grandi difficoltà a salvarsi. Ma tra i tifosi serpeggia molta negatività, dettata anche dal fatto che ormai sono tre anni che la squadra lotta per non andare in B. E così, dopo ogni sconfitta, il loro pensiero va alla zona retrocessione. In ogni caso, è vero che ora la Fiorentina è attesa da un impegno molto complicato con la Roma, ma il calendario - dopo - presenta degli scontri diretti con Parma e Benevento. Aspetterei quelle partite per capire se c’è davvero il rischio di scendere tra i cadetti".

    Cosa è diverso con Prandelli, rispetto alla gestione Iachini?

    "Principalmente, Vlahovic. È cambiato il suo atteggiamento. Prima, soffriva l’alternanza con Cutrone e Kouamé e quindi avvertiva la pressione di dover dimostrare tutto nelle occasioni che aveva. Invece, Prandelli gli ha garantito un posto da titolare. Da un punto di vista tattico, dopo aver cercato di modificare l’approccio, con la difesa a quattro, Prandelli è tornato sui suoi passi. Forse, Iachini era un po’ più sporco, era più abituato a questo tipo di situazioni di classifica, e garantiva qualche punto in più alla Fiorentina. Invece, Prandelli cercava di più quel bel gioco che poi non è mai arrivato".

    Quali novità tattiche o di formazione ci saranno con la Roma?

    "Tatticamente, nulla. Prandelli lo ha fatto capire, andremo avanti con il 3-5-2 finché la classifica non sarà più tranquilla. Mi aspetto il ritorno di Amrabat, rimasto fuori un po’ a sorpresa con l’Udinese. Un trattamento già riservato anche a Castrovilli nella partita precedente. Magari, Prandelli cerca così di scuotere i giocatori. Quindi, davanti la coppia dovrebbe essere Ribery con Vlahovic, con Amrabat in mezzo al campo".

    Dunque, il giocatore chiave della Fiorentina di Prandelli ora è Vlahovic.

    "Direi di sì. È chiaro che storia, classe e stipendio ti condurrebbero a Ribery. Ma il francese ha avuto una perdita di brillantezza e di impatto sulla partita, rispetto a quando è arrivato. È chiaro che passano gli anni e che la sua condizione è stata minata dagli infortuni. Vlahovic invece è in rampa di lancio. A volte è ancora ragazzo, fa delle scelte avventate, ma con il tempo migliorerà certamente. Oggi, è il giocatore più temibile della Fiorentina".

    E qual è, invece, il calciatore che secondo lei potrebbe fare la differenza per la Roma?

    "Conoscendo la storia della Fiorentina, sono gli ex quelli che ci fanno male. Quindi, Veretout. A Firenze ha fatto benissimo. Nella sua seconda stagione, per fare spazio a Badelj fu commesso l’errore di schierarlo davanti alla difesa, limitando il suo raggio d’azione. Ma nella prima annata aveva avuto la possibilità di catapultarsi in avanti. Tanto che realizzò otto gol. È un giocatore totale. Capisco che la Francia sia fortissima, ma faccio fatica a comprendere perché non sia nel giro della nazionale".

    Qual è il suo pronostico per la partita?

    "Dopo aver sentito le parole del ds Pradé, che ha alzato i toni dopo il ko di Udine, mi aspetto una reazione della Fiorentina. Contro la Roma, i viola cercheranno di fare la prestazione. Un pareggio ci rimetterebbe in moto”.