Nuovo appuntaamento con la rubrica sulla storia dei numeri di maglia dei giocatori della Roma. In questa puntata approfondimento sulla 19, che è da poco finita sulle spalle del terzino americano, Bryan Reynolds.
Lui sarà il sedicesimo ad indossarla. Ecco i 15 predecessori a partire dal 1995-96, prima stagione con la numerazione fissa.
Esterno di attacco con gol nei piedi, ma anche dotato di capacità di sacrificio per la squadra. 53 presenze e 11 reti con la maglia giallorossa. Con la 19 sulle spalle (che vestì solo nella prima stagione romanista), oltre a essere un interprete offensivo ideale nel 4-3-3 di Zeman, gli venne negato un rigore a Torino contro la Juventus per fallo di Deschamps.
Tra i difensori centrali migliori passati nella capitale, dal 1927. Argentino, campione d’Italia nel 2001, efficace negli interventi (duri) e nella costruzione dell’azione. Esempio, in uno dei due gol di Batistuta a Parma nel 2001, l’assist per la prima rete è la sua con un lancio dalle retrovie di sinistro. 173 gare, 11 gol.
Detto “la bestia” per le sue capacità atletiche, dotato di un fisico esplosivo, pur non raggiungendo l’apice della sua carriera in giallorosso, con questa maglia, con la 19 sulle spalle, ha comunque deciso partite importanti. Un derby del 2008, una gara di Champions a Bordeaux, a Torino in rovesciata e pure altro.
Centrocampista di scuola Boca, argentino per temperamento, ma ragionatore della linea mediana del campo. Arrivato dal Real Madrid, restò nella Capitale per un anno solo nella stagione con Luis Enrique allenatore. Il centrocampo con lui, De Rossi e Pjanic non era niente male.
Nel primo anno giallorosso, quello in cui faceva da secondo a Szczesny, scelse di difendere i pali della Roma con la maglia numero 19. In quella stagione giocò solo nelle coppe. L’exploit del portiere brasiliano avvenne nel 2017-18, quando contribuì al raggiungimento della semifinale di Champions.
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