La casa della Roma era già leggenda, Testaccio. Era altra cosa proprio. E pure altra casa. Lazio-Roma 0-1, rete di Volk. Minuto 28 della ripresa, Attilio Ferraris sfugge alla marcatura stretta di Malatesta e serve il bomber, che va incontro al pallone spalle alla porta.
Bottaccini e Saraceni cercano di contrastarlo, Volk si fa sfilare il pallone sulla destra, poi si gira e conclude. Gol. 1-0 Roma. La Roma vince, la Lazio perde. È un piccolo passo per lui, un passo da gigante verso la normalità. Partita manifesto di una routine: fece capire al mondo quale sarebbe stato il verso del confronto.
Al 24 settembre 2021, in 192 derby della Capitale disputati dal 1929, tra gare ufficiali e non, il bilancio è di 72 vittorie giallorosse, 66 pareggi e 54 sconfitte. 241 gol segnati dalla Roma, 196 subiti.
“Sapevamo che a Roma la maggioranza del pubblico volge le sue simpatie ai giallorossi; credevamo tuttavia che anche gli azzurri avessero larga messe di simpatie. Ci siamo dovuti ricredere: i nove-decimi dell’immenso pubblico che ha gremito lo stadio della Rondinella agitavano bandierine giallorosse, rincuorando i beniamini! Si può dire obiettivamente che la Lazio ha giocato… in campo avversario”. Così scrissero su Il Littoriale il 9 dicembre 1929. Cronaca.
Ripercorriamo tutti i protagonisti giallorossi di quella storica sfida.
Ballanti Bruno: uno dei portieri che faceva parte della prima rosa giallorossa, targata 1927-28. Nel campionato di debutto della Roma, lui esordì alla terza giornata contro il Verona, gara in cui Enrico Cappa siglò la prima doppietta del corso societario. Curiosità a margine: per anni fu chiamato (e scritto sui giornali) impropriamente Ballante, ma sui suoi documenti c'era scritto Ballanti. 84 presenze.
Barzan Gianangelo: difensore di personalità, nato ad Adria in provincia di Rovigo. Arriva alla Roma nella stagione 1928-1929, dopo essere stato anche il capitano del Milan. Era appassionato di tattiche, tanto da spiegarle ai compagni durante i pranzi simulando i movimenti con bicchieri e posate. 45 presenze, 2 gol.
De Micheli Mario: “De Micheli scrucchia che ‘n piacere”, si cantava nella “Canzona” di Testaccio. Difendeva pure lui, per ruolo. Con la giusta durezza. Romano di nascita, di appartenenza e di… faccia. Romanista. Ma difendeva la Roma anche fuori dal campo. Il primo vero uomo derby, ma questa è un’altra storia. 75 presenze.
Giovanni Degni: romano, romanista, in campo nella prima partita ufficiale della Roma al Motovelodromo Appio, Roma-Livorno 2-0. Mediano davanti alla difesa, capace anche di disimpegnarsi da difensore centrale. Fu anche allenatore per due stagioni, quelle del dopoguerra: 1945-46 e 1946-47. 101 presenze, 1 gol (in Coppa Coni, che poi la Roma vinse).
Giorgio Carpi: centrocampista, ma soprattutto simbolo del romanismo, pur non essendo romano di nascita (ma di Verona). Non a caso il suo volto venne raffigurato sulla coreografia del derby del 2015, tra i 16 “figli di Roma, capitani e bandiere”. Amò visceralmente la Roma, tanto da non pretendere lo stipendio pur di farne parte. In giallorosso fece il calciatore, il dirigente e l’allenatore. 45 presenze.
Attilio Ferraris: il primo di tutti. Il primo capitano della storia della Roma. Il primo romanista convocato in Nazionale. Per Fulvio Bernardini era “un santo”. Centrocampista versatile, di grande temperamento. “Attilio Ferraris campione del mondo”, è l’epitaffio sulla sua lapide al Verano. È nella Hall of Fame della Roma. 231 presenze, 4 gol.
Oreste Benatti: due stagioni in giallorosso. Attaccante, segnò anche una tripletta contro il Padova nella Serie A 1929-30, il primo campionato a girone unico della storia italiana. 60 presenze, 11 reti.
Pietro Dalle Vedove: cremonese di nascita, fu un centrocampista di ruolo. Disputò una sola stagione con la maglia della Roma, nella stagione 1929-30, proprio quella della stracittadina numero 1. 6 presenze.
Rodolfo Volk: il primo grande bomber della storia della Roma, che nacque a Fiume. Centravanti di stazza e di ruolo. L’area piccola era il suo habitat naturale: “Io non penso, io tiro”. L’antesignano dei vari Amadei, Manfredini, Prati, Pruzzo, Voeller, Montella, e Dzeko. Lui firmò il primo derby della Rondinella, Lazio 0, Roma 1. 161 presenze, 106 gol.
Walter Corsanini: mediano, la sua prima presenza con la maglia della Roma è proprio nel derby deciso da Volk. Sarà anche la sua penultima apparizione in maglia giallorossa. L’altra partita la disputerà sempre nell’arco della stessa stagione, 1929-30, contro il Napoli. 2 presenze.
Arturo Chini Luduena: argentino, attaccante esterno o ala, è il primo calciatore straniero della storia della Roma. Si farà notare (e ricordare) anche lui nei derby andando a segno in due di campionato e uno non ufficiale. 181 presenze, 63 gol.
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