IT
  • EN
  • Home Notizie

    30 ottobre 2001, l'inizio della storia di De Rossi


    616 presenze tra campionato e coppe. 207 da capitano. 63 gol segnati. Sono le generalità romaniste di Daniele De Rossi con la Roma, in 18 anni di militanza.

    18 anni (e 98 giorni) di età, invece, aveva il 30 ottobre 2001, nel giorno del debutto. Stadio Olimpico, Champions League, contro l’Anderlecht. Sesta gara del girone con la qualificazione già in tasca. Il ragazzo col caschetto biondo e la 27 sulla maglia subentra a Ivan Tomic a circa 20 minuti dal novantesimo.

    Si tratta dell’esordio in gare ufficiali, prima di quello in campionato avvenuto a Piacenza contro il Como (2003). In entrambi i casi, l’allenatore che lo tiene a battesimo è Fabio Capello. Nei primi Anni 2000, De Rossi diventa via via sempre più titolare nel centrocampo fino a risultare inamovibile pure con la partenza di Emerson che, di fatto, gli spalanca le porte in via definitiva. Don Fabio è il padre putativo, l’uomo che il giorno prima della partita con il Como, dice a Mauro Bencivenga: “Domani faccio giocare il tuo cavallo”.

    Già, perché Bencivenga è l’allenatore che nelle giovanili aveva trasformato Daniele da attaccante a centrocampista. Personaggi che nella carriera di De Rossi hanno avuto un ruolo ben definito. Così come Luciano Spalletti. “Il tecnico che mi ha condizionato di più”, ammetterà a distanza di tempo il 16. Spalletti è colui che gli consegna le chiavi della linea mediana a partire dal 2005 e che vede in lui il vertice basso del presente e del futuro: “Schierato davanti alla difesa diventa determinante, non sa nemmeno lui quanto può diventare forte”.

    Si afferma a leader e il 15 marzo 2006 – vista l’assenza di Francesco Totti nel post Vanigli – lega per la prima volta la fascia al braccio dal primo minuto. È l’ottavo di finale di ritorno di Coppa UEFA, contro il Middlesbrough di Hasselbaink e Mendieta. La Roma vince 2-1 con doppietta di Mancini, ma non riesce a rimontare totalmente dopo l’1-0 subito in Inghilterra all’andata. Quella sera è la presenza numero uno da capitano.

    Ne seguiranno altre 206, fino a diventare 207. Per lui quel pezzetto di stoffa ha sempre avuto un significato particolare. Mai banale. Con quello ha omaggiato la tifoseria con una frase ripresa da un coro: “Sei tu l’unica mia sposa”.

    Le 100 da capitano le tocca nove anni dopo il 2006. È una serata di campionato, a San Siro, contro il Milan, il 10 maggio 2015.

    Stavolta in panchina siede il francese Garcia, colui che contribuì al rilancio della Roma dopo il 2012-13. E lo fece anche grazie a De Rossi, per il gol del vantaggio a Livorno con un destro da fuori area. La prima delle dieci vittorie consecutive. Destini che si incrociano. Una maglia, mille storie. Lui che ha indossato la 27 prima, la 4 poi e la 16 dal 2005 al 2019. Della Roma, ovviamente.

    Questo contenuto è fornito da una terza parte. A causa delle tue scelte riguardo la policy dei cookie sul nostro sito, questo contenuto esterno non può essere visualizzato.
    Se vuoi vederlo modifica le tue impostazioni sui cookie premendo uno dei due tasti seguenti.