Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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    L’impatto di Smalling sulla Roma: la difesa ha un nuovo leader


    Il difensore inglese ha contribuito segnando un gol e guidando il reparto in due test temibili come quelli con Milan e Napoli

    È stata una settimana speciale per la Roma e per Chris Smalling. La squadra di Fonseca ha vinto tre partite consecutive e ora è al terzo posto in classifica; il difensore inglese ha contribuito segnando un gol e guidando il reparto in due test temibili come quelli con Milan e Napoli.

    Smalling in poche settimane è diventato il cardine della struttura difensiva della squadra, il punto di riferimento prezioso. Ha dato tranquillità alla linea e solidità mentale dopo una stagione nella quale la fragilità della difesa era stato un problema costante. Contro il Milan ha avuto al fianco Fazio, contro l'Udinese prima l'argentino, poi Mancini; con il Napoli invece ha guidato il più giovane Mert Cetin al debutto da titolare, aiutandolo a controllare il posizionamento e i movimenti coordinati.

    L'impatto che Smalling sta avendo nella sua prima stagione in Serie A è sorprendente: non ha avuto bisogno neanche di un minimo periodo di rodaggio, che sarebbe stato del tutto normale dopo il passaggio in un campionato molto diverso dalla Premier, soprattutto per quanto riguarda lo stile di gioco e i principi tattici.

    Nella lunga intervista della serie "Questo sono io”, Smalling ha spiegato cosa ha dovuto capire in fretta a Roma: "Per quanto riguarda le partite, guardando molto di più la Serie A da quando sono arrivato e studiando le avversarie, credo che rispetto all’Inghilterra qui siano molte di più le squadre che giocano con due punte, il che causa molti più problemi. In Inghilterra spesso si ha a che fare con una sola punta avversaria, quindi l’altro centrale ti può coprire mentre qui spesso ci troviamo in situazioni di due contro due. Capita anche di salire molto più spesso da dietro. Sono tutte sfide nuove per me, ma mi piacciono, anche perché amo i contrasti e gli sprint con le punte, mi ci trovo bene".

    Fin dall'esordio contro l'Atalanta, nel quale è stato tra i migliori della Roma, Smalling ha fatto vedere le doti che aveva messo in mostra nelle 323 partite con la maglia del Manchester United: potenza fisica, senso della posizione, forza negli uno contro uno e nei duelli aerei. E nelle ultime tre partite stagionali ha affermato ancora di più la sua influenza sul resto dei compagni.

    Contro il Milan, aveva sfiorato il gol nel secondo tempo con un colpo di testa dopo uno stacco in terzo tempo. Tre giorni dopo è arrivata finalmente l'occasione che aspettava in casa dell'Udinese ed è stato un momento storico anche per la Roma: nessun calciatore inglese aveva mai segnato con la maglia giallorossa. Su azione da calcio d’angolo, a Udine Smalling ha approfittato dell’errore di un avversario al centro dell’area e di destro ha calciato in porta da due passi. È stata una rete decisiva, che ha consentito alla Roma di andare sul 2-0 nonostante l'uomo in meno.

    Sabato, contro il Napoli, Smalling ha alzato ulteriormente il livello della sua prestazione in una partita in cui aveva tutti gli occhi addosso. Perché rappresentava un banco di prova pericoloso per la difesa contro una delle migliori squadre della Serie A e perché era il giorno del duello ravvicinato con Kostas Manolas, il difensore dal quale Chris ha ereditato la leadership del reparto.

    Quando pensiamo alla sua partita, la prima cosa che ci viene in mente probabilmente è il salvataggio pazzesco in spaccata sulla linea di porta, al 28'. Insigne ha crossato in area da calcio di punizione trovando Di Lorenzo sul secondo palo; il difensore del Napoli ha colpito di testa, scavalcando Pau Lopez, ma Smalling si è staccato rapidamente dal corpo a corpo con Manolas e si è allungato con la gamba sinistra riuscendo ad allontanare il pallone un attimo prima che superasse la linea. Un intervento spettacolare che ha permesso alla Roma di restare in vantaggio di un gol.

    Nella partita di Smalling però c'è stato molto di più. L'ex del Manchester United ha guidato la linea con attenzione e coraggio, qualità necessarie per salire con i tempi giusti accettando il rischio di situazioni di parità numerica contro avversari del livello di Mertens e Milik.

    Smalling ha aiutato costantemente Cetin e ha fatto valere la sua forza fisica contro Milik e Llorente, cercando a volte l'anticipo, come in questo caso nel primo tempo.

    Da questa sua chiusura, nella ripresa, è nata l'azione in velocità che ha portato alla traversa di Kluivert.

    Smalling ha chiuso la sua gara con cinque contrasti vinti su sei, cinque palloni intercettati e sei recuperati. Si è fatto sentire anche nei duelli aerei (due vinti su due tentati), abilità che lo rende difficile da superare soprattutto in area di rigore: secondo WyScout, Smalling è il primo difensore del nostro campionato per percentuale di duelli aerei vinti in area (76,9 per cento).

    Il numero sei della Roma ha anche partecipato con due passaggi all'azione prolungata con la quale la squadra ha manipolato la pressione del Napoli e ha portato al gol Nicolò Zaniolo. In Serie A, Smalling entra di più nel vivo della manovra rispetto alla Premier e questa è un’altra novità alla quale si sta adattando.

    Nelle sue prime otto partite da romanista, Smalling ha avuto una media di 42,8 passaggi ogni 90 minuti con il 90,4 per cento di successo. Ha giocato 4,7 palloni ogni 90 minuti nella trequarti avversaria e 13,4 passaggi in avanti. Nella scorsa stagione, l’ultima nel campionato inglese, i passaggi in media erano stati 33,3, quelli nella trequarti avversaria 2,99 e i passaggi in avanti 11,7.

    Contro il Cagliari ha compiuto 79 passaggi: dalla stagione 2015-16, solo una volta aveva superato quel livello (91 in Manchester United-Wigan 4-0 del 29 gennaio 2017 in FA Cup). In Italia sta scoprendo nuove funzioni e può diventare un difensore ancora più completo.

    Il “peso” dell’ex dello United sulle prestazioni della squadra è chiaro anche dai numeri: otto gol subiti nelle sei partite senza di lui e sei reti concesse nelle restanti otto gare con l’inglese titolare. Questa Roma ambiziosa che piace tanto a Fonseca ha una base che la sostiene: la solidità della difesa.