Le parole di Claudio Ranieri nella conferenza stampa a due giorni da Roma-Udinese.
La vittoria con la Sampdoria ha dimostrato che la squadra è viva, è scattato qualcosa nei ragazzi?
“Credo sia ancora troppo presto per dirlo. Ci vogliono ancora altre prove. Ovviamente la partita di Genova ha dato più fiducia a tutti, ma ora dobbiamo continuare su questa strada”.
Da quando è arrivato Tudor l’Udinese non ha mai perso: cosa si aspetta dai suoi avversari?
“Sarà l’avversario più difficile in questo momento, avremo una squadra caparbia, che si chiude e riparte in contropiede. Sono molto preoccupato. Dobbiamo essere lucidi, intelligenti, pazienti e non farci prendere in contropiede: perché loro vogliono proprio questo, stare chiusi e ripartire. Dobbiamo essere molto attenti. Chiedo aiuto al nostro pubblico, deve starci vicino e deve capire che questa è una partita fondamentale. Siamo in lotta, la Champions è là, noi vogliamo andarci e il pubblico anche: abbiamo bisogno di loro dietro che ci incoraggiano, ma devono anche essere pazienti però. Non dobbiamo farci prendere dalla smania, altrimenti facciamo il gioco dell’Udinese”.
Dopo l’ottimo secondo tempo di Schick ritiene che sabato lui e Dzeko potranno giocare insieme?
“A me piace giocare con due attaccanti là davanti, ma credo che l’Udinese voglia proprio questo. Credo che sceglierà uno dei due, anche se ancora devo decidere”.
Siamo a un anno esatto dalla vittoria Barcellona: che ricordi ha di quella sfida? Un anno dopo cosa è mancato per rimare a quei livelli?
“Capisco tutto, ma io mi sono già dimenticato della Sampdoria, figuratevi di un anno fa. A me interessa solo l’Udinese, quello che è stato è stato, non conta più nulla. Quello che verrà è più importante. I tifosi si aspettano da noi una prestazione di qualità, vogliono che dimostriamo la voglia di vincere per andare in Europa. Il cammino è difficile, cui sono molte squadre che stano lottando con noi e dobbiamo fare di tutto per i nostri tifosi”.
Come sta florenzi? Potrebbe anche giocare a tre in difesa?
“Florenzi ha fatto differenziato ieri, oggi si allena con noi e vedremo come sta. Poi deciderò. Potrei anche giocare a tre, staremo a vedere”.
Dzeko non segna in casa da un anno, quanto mancano i suoi gol?
“I gol del goleador principe di una squadra mancano sempre quando non ci sono. Quando un allenatore costruisce una squadra vede proprio la quantità di gol attribuita a determinati ruoli. Se lui ti abitua a stare sui 18-20 ti aspetti quella cifra e quando non arrivano se ne sente il peso. Lui però è determinato, ma sono convinto che in questo finale di campionato tornerà al gol. L’impegno a giocare bene c’è sempre e questo è importante”.
Cristante con lei ha giocato sempre: cosa lo rende così indispensabile?
“È un giocatore di grossa potenzialità. Si era fatto conoscere alla grande nell’Atalanta, già lo conoscevo. È quel giocatore che va da area ad area, è di qualità, fa grandi inserimenti, ha un potenziale gol molto importante. A me fa piacere averlo in squadra”.
Si parla in questo periodo della crescita di Totti e di dargli poteri decisionali, pensa che sia una persona giusta?
“È una persona giusta perché ama Roma, è capace e sta andando avanti passo dopo passo in questo aspetto. Nessuno nasce imparato, lui ha tanta voglia di arrivare ad alti livelli e glie lo auguro, è la persona giusta, ma bisogna saperlo aspettare e farlo crescere”.
Kluivert come sta? Giocherà?
“È un ragazzo in gamba, che farà molto bene. Non è facile uscire da un progetto in cui sono schematizzati tutti i movimenti di ogni calciatore e venire in un contesto diverso come quello che c’è qui in Italia. Si sta adattando molto bene e mi aspetto moltissimo da lui. Così come mi aspetto molto da EL Shaarawy che oltre a far bene la fascia fa gol: e questo è importante”.
De Rossi potrà giocare due partite consecutive?
“Daniele può giocare, questa è la cosa importante. Cercheremo di stare attenti perché loro vorranno attirarci nella trapllola e ripartire, con quei 60-70 metri nei quali possono andare a briglia sciolta con i loro velocisti.
Con Di Francesco si giocava spesso con gli esterni di attacco con i piedi invertiti: lei come la pensa in tal senso?
“A me piacciono entrambe le soluzioni. Dipende dalle partite e da molte cose, dipende da come sono abituati i giocatori. Quello che io amo cercare di fare è di far stare un giocatore a suo agio nella posizione in cui gioca. Ovviamente in una conformazione della tattica di gioco può capitare che qualcuno non giochi nel suo ruolo specifico”.
Cosa servirà a questa Roma per tornare ai livelli della sfida di un anno fa contro il Barcellona? Quei livelli potranno mai tornare? Quanti potranno continuare a stare in questa squadra?
“Qui ci sono giocatori ottimi, molti sono giovani e devono fare esperienza. Dobbiamo lasciare loro tempo”.
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