Tre punti importanti per la Roma nella sfida interna contro il Cagliari: i giallorossi vincono 3-0, grazie ai gol di Fazio, Pastore e Kolarov.
Quando ha scelto di mettere in campo Pastore?
“Vedendolo in allenamento, che per me è sacro: è lì che i calciatori mi parlano. Era da tanto che pensavo di schierarlo e oggi ho deciso di farlo, perché anche in questa settimana aveva fatto cose notevoli”.
Oggi è stata, però, anche una prestazione collettiva: sul piano del gioco questa è la più bella partita con lei in panchina?
“Sicuramente, da quando sono arrivato è la più bella. Abbiamo fatto l’uno-due molto presto, i ragazzi si sono rasserenati. Le qualità che hanno loro appartengono a pochi. Io chiedo loro di essere squadra, di giocare l’uno con l’altro, di non portare palla e di non essere egoisti: oggi l’hanno fatto per novanta minuti”.
Questa squadra ha ritrovato l’ordine e disciplina: è per questo che è più serena?
“Concordo. Avevo fatto notare come a Milano con l’Inter avevamo lasciato troppi cross agli avversari. Il Cagliari è bravissimo ad allargare, con Pavoletti e Joao Pedro che creano scompiglio in mezzo. Per questo nostre due ali si sono sobbarcati un grosso lavoro di ripiego e di attacco”.
Sarà una domenica in cui guarderete con attenzione le vostre avversarie? Ha già compilato una tabella per la corsa Champions?
“No, non sto compilando niente: domani mi godo la famiglia”.
Stai rivalutando certi calciatori che in questa stagione erano stati considerati negativamente?
“Io credo che il problema sia questo: in questo gruppo erano andati via giocatori importanti e quelli che sono restati hanno avuto un po’ di disappunto interiore. I nuovi arrivati, forse, non sono stati così aiutati dai vecchi: non perché non volessero, perché stavano ancora pensando all’anno precedente. Queste sono tutte cose che in uno spogliatoio pesano. Ora i ragazzi stanno riprendendo, hanno più consapevolezza dei propri mezzi. Pastore non lo devo riscoprire io: ha una qualità che non finisce mai. Io gli ho detto “gioca come sai, perché quello che sai fare tu lo sanno fare in pochi al mondo, ma difendi come voglio io: se fai questo per me va bene”.
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