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    30 anni fa l'addio a Sergio Leone


    Quentin Tarantino una volta disse: “Per quanto mi sforzi, non credo che riuscirò mai a girare qualcosa di così perfetto come l'ultima sequenza de Il buono, il brutto e il cattivo”

    Quentin Tarantino una volta disse: “Per quanto mi sforzi, non credo che riuscirò mai a girare qualcosa di così perfetto come l'ultima sequenza de Il buono, il brutto e il cattivo”.

    Se oggi Sergio Leone fosse qui, forse però apprezzerebbe gli innumerevoli tentativi di Tarantino di avvicinarsi al suo maestro.

    Capostipite degli spaghetti western, padre di quelle inquadrature mozzafiato così strette sui dettagli, sui volti, sugli sguardi e di quei silenzi prolungati sui quali si dondolavano le musiche di Ennio Morricone, mentore di fuoriclasse della pellicola come Tarantino ma anche come Carlo Verdone, Sergio Leone è morto il 30 aprile di trent’anni fa.

    Figlio d’arte - entrambi i genitori erano attori – e figlio di Roma – era nato a Trastevere il 3 gennaio 1929 – Sergio Leone era romanista. Le tracce della sua passione sono disseminate un po’ ovunque. In un’intervista al “Messaggero”, pubblicata il 30 maggio 1984 alla vigilia della finale di Coppa dei Campioni e citata anni dopo dallo storico Massimo Izzi, Leone raccontò: “Per me il Liverpool non esiste. Sono romanista incallito, con moglie e figli che impazziscono per il calcio”.

    In un’altra intervista concessa sempre nel 1984 a “Roma Mia”, un ex periodico di stampo giallorosso, il regista rivelò: “Sono tifoso facendo finta di non esserlo. Ho un’accesa polemica in famiglia dove girano troppi romanisti. Io amo poco i tifosi sperticati. Preferisco gli sportivi, ragionano di più senza tirare in ballo la sfortuna, la perfezione propria contro la stupidità degli altri. Naturalmente ho la tessera e vado regolarmente all’Olimpico”.

    La fede di Leone nella Roma è stata testimoniata anche dai figli. Andrea e Raffaella ne hanno parlato al settimanale “Famiglia Cristiana”: “Nostro padre era un uomo colto e leggeva moltissimo. Era un tifoso romanista e andava regolarmente allo stadio”. Quello stesso stadio – l’Olimpico – che il 28 maggio 2017 incenserà Totti sulle note di “C’era una volta il West” e “Giù la testa”.

    Brani scritti apposta da Ennio Morricone per accompagnare i capolavori dell’amico Leone. Brani sopravvissuti all’usura del tempo. Brani che hanno contribuito a rendere immortale l’eredità di Sergio. Regista romano, maestro romanista.