Un gol di Dzeko regala alla Roma tre punti fondamentali nella corsa all’Europa. I giallorossi giocano una gran partita, piena di occasioni, superando l’Udinese in un match giocato per gran parte del tempo sotto il diluvio.
“Non lo so, so che abbiamo sofferto molto nel primo tempo", ha dichiarato Ranieri al termine del match. "Abbiamo cercato di togliere agli avversari il contropiede, la loro arma più grande, ma i primi cinque minuti sono stati pericolosissimi. Poi abbiamo preso le misure bene. Non riuscivamo a mettere in pratica quanto chiesto, ma in campo ci sono gli avversari, non è come l’allenamento. Devo fare i complimenti ai ragazzi perché non si sono mai disuniti, sono stati sempre concentrati e desiderosi di portare a casa una vittoria importante, avevo detto che sarebbe stata una partita difficilissima e lo è stata”.
Florenzi e Pellegrini hanno arricchito la qualità della squadra nella ripresa?
“Certamente. Oggi avevamo quattro difensori centrali, Marcano ha fatto una grande partita, ma dall’altra parte Juan Jesus e Zaniolo insieme, entrambi di piede sinistro, non permettevano di fare sovrapposizioni. Nel secondo tempo, invece, è stato un pochino più facile”.
Nel primo tempo Dzeko e Schick non riuscivano a creare un raccordo tra loro?
“Facevamo fatica nel raccordo tra loro e anche a rompere la linea difensiva avversaria. Non sapevo quanto avesse di autonomia De Rossi, e poi si è fatto male, mentre ho Pellegrini che è rientrato da poco e a Genova l’ho dovuto togliere. Quando faccio la formazione iniziale devo sempre pensare ai campi possibili. Sapevo che con Pellegrini in mezzo la manovra sarebbe stata più fluida e avrei avuto uno schermo su Mandragora o su Sandro”.
Questi tre punti riportano compattezza alla sua squadra?
“Certamente. I ragazzi dovevano ritrovare fiducia, serenità e tranquillità. Quando perde una squadra come la nostra, che è chiamata a far bene, il nervosismo sale a mille. Tutti vogliono fare qualcosa in più e ci si dimentica di essere squadra. Ora vedo che i ragazzi hanno compreso quello che chiedo loro, di essere squadra, di sacrificarsi per il compagno, di essere altruisti: piano piano ci stiamo riuscendo”:
Zaniolo sta facendo un percorso inverso rispetto a quello avuto quando è stato lanciato?
“La mia sensazione è una: lui è un centrocampista a tutto campo, una mezzala, ma ora non posso farlo giocare lì, avendo due centrocampisti al centro che devono governare la squadra. Un’altra sua posizione viene anche occupata da Pellegrini, che è più agile nel farsi vedere e nell’inserirsi. Nicolò riesce a sopperire il fatto che sta giocando in un ruolo non suo grazie a delle qualità tecniche e fisiche. In questo periodo gli sto chiedendo un sacrificio, quello che dobbiamo fare tutti in questo momento per il bene della Roma”.
Chi le fa più paura nella corsa alla Champions?
“Io onestamente credo che tutte le squadre in lotta andranno avanti fino in fondo. Sono tutte in salute, sarà solo un particolare quello che manderà le altre in Champions League o in Europa League. Atalanta, Lazio e Milan stanno tutte bene, sono ottime squadre e ci sarà da lottare fino all’ultimo”.
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