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    Di Francesco: "Questo è stato un Derby da uomini"


    Le parole del tecnico giallorosso dopo la vittoria contro la Lazio

    “Ho visto delle facce differenti, ho visto degli occhi diversi. È stata una dimostrazione questa prestazione. Poi i risultati possono anche venir meno, ma voglio vedere la squadra sempre applicata come oggi”, le parole di Eusebio Di Francesco dopo la stracittadina.

    La Roma conquista il Derby della Capitale, vincendo 3-1. Dopo il vantaggio firmato da Lorenzo Pellegrini con uno splendido colpo di tacco, nella ripresa è arrivato il pareggio di Ciro Immobile. Ma i giallorossi hanno ripreso in mano la partita grazie a una punizione di Kolarov e hanno messo la parole fine sul match con il colpo di testa di Federico Fazio.

    “La scelta di stare in ritiro in tre giorni era volta a tirar fuori le paure che la squadra viveva nelle situazioni di difficoltà, non devo star qui a spiegarvelo. Questo è stato un Derby da uomini, i ragazzi hanno reagito da uomini: era quello che avevo chiesto. Nei momenti di difficoltà bisogna triare fuori quel qualcosina in più. Non può essere una squadra differente da questa quella che alleno io. A volte ci attacchiamo a dei fantasmi e ad altre cose, ma noi dobbiamo sempre lavorare in questo modo, con abnegazione. In delle partite ci era mancata qualcosa e questo è l’atteggiamento che ci permetterà di toglierci tante soddisfazioni”.

    A parte i primi minuti oggi avete dato l’impressione di avere un controllo del campo.

    “Lo avevamo paradossalmente anche con il Chievo, poi abbiamo commesso un’ingenuità come oggi con Fazio che poi si è andato a rifare con il gol. Quello era il momento più difficile della gara, i ragazzi erano tranquilli e gli ho detto di giocare. Ero sicuro che il gol sarebbe nuovamente arrivato. Anche sull’1-0 siamo ripartiti benissimo, abbiamo sfruttato poco la superiorità per raddoppiare. Serve la forza caratteriale per rimanere in partita ed è in quei momenti che la squadra ha dimostrato che sta crescendo”.

    Questo è il sistema di gioco ideale?

    “Abbiamo lavorato tanto, ci siamo concentrati per muoverci bene con i tre davanti nei triangoli di gioco. Questa mattina alla squadra abbiamo fatto vedere delle situazioni riuscite il Frosinone dove abbiamo fatto bene e altre che potevamo migliorare. Sono molto contento. C’è stata predisposizione al lavoro di tutti. Significa che questa squadra non ha perso l’identità di gioco che io ho sempre cercato di trasmettere”.

    Ci ha sorpreso il cambio Pastore-Pellegrini in una zona che non sembrava la sua.

    “Ogni tanto ho giocato anche 4-2-3-1 e l’ho fatto anche con il Sassuolo, nei momenti di difficoltà. Lorenzo a ha quindi già giocato lì, ha le caratteristiche giuste, ha qualità di cosa, ha tecnica: poteva essere sia il sostituto di De Rossi perché non era al meglio con il ginocchio, sia del Flaco. Lo sapeva. Pastore? Ha avuto un problemino al polpaccio, non so ancora se è lo stesso della scorsa volta, mi sembra difficile averlo in Champions”.

    Dzeko ha discusso un po’ tanto con i suoi compagni di reparto innervosendosi. Come mai?

    “In alcune situazioni aveva ragione perché poteva essere servito differentemente. Mi è piaciuto, però: anche il primo gol è arrivato grazie alla sua capacità di saltare sul difensore. Si è sacrificato, è questo che voglio da lui. Da Edin io mi aspetto la qualità, non gli chiedo di lavorare sul mediano. Cerco di far lavorare gli altri in conseguenza delle sue caratteristiche. Abbiamo bisogno di tutti, mi tengo stretto Edin e cercherò di fargli capire che in certi momenti della partita bisogna anche saper soffrire senza fare gol. Ma sono sicuro che domani sarà già con la testa predisposta a segnare contro il Viktoria Plzen”.