Steven Nzonzi è stato il secondo giocatore della Roma, dopo Dzeko, a partecipare a una speciale sessione di domande e risposte su Reddit, il forum web statunitense dedicato alle social news, chiamata “Ask me anything”, un format popolare sin dagli esordi su questa piattaforma e che dà l’opportunità agli iscritti al portale di fare ogni genere di domande.
Ecco una sintesi delle risposte date del centrocampista giallorosso.
Quale pensi che sia stato il punto di svolta che ti ha portato alla convocazione in Nazionale con la Francia? E’ sempre stato il tuo sogno quello di giocare con i blues?
“Beh, ovviamente c’era molta competizione, soprattutto a centrocampo, per entrare a far parte dei convocati della Nazionale francese, ma penso che il trasferimento al Siviglia mi sia stato di grande aiuto in questo senso: con gli spagnoli ho iniziato a giocare nelle finali di Europa League, nelle partite di Champions League, nelle grandi sfide della Liga. Questo step mi ha sicuramente aiutato a migliorare rapidamente e a ricevere la chiamata con la Francia. Giocare in nazionale era decisamente una mia grande ambizione, da sempre, mi ha reso davvero felice”.
Dopo il caso Koulibaly, credi che il calcio italiano abbia un problema con il razzismo? Come pensi che i club e le leghe debbano gestire questi incidenti e i responsabili?
“Penso che il problema esista, visto che episodi del genere si sono verificati più di una volta. Dovrebbero davvero cercare di trovare una soluzione. Di sicuro non avrebbero dovuto punire Koulibaly, perché in quella situazione per valutare bene bisogna mettersi anche nei panni del giocatore. Nessuno può sapere come uno può reagire a una cosa del genere fino a quando non ti succede personalmente: essere fischiato in quel modo è davvero molto offensivo per qualsiasi giocatore. Sicuramente in questi casi uscire dal campo potrebbe essere un modo per affrontare il problema in futuro. Perché penso che la reazione ad una cosa del genere debba essere dura e ferma, altrimenti non cambierà mai nulla. Rispondere con una reazione così forte farà si che chi è responsabile di questi gesti magari la volta seguente ci penserà due volte prima di commettere lo stesso errore”.
Qual è stata la cosa più difficile da imparare per giocare nella tua posizione?
“Probabilmente la tattica, il modo di posizionarsi in campo. Ci vuole tempo per imparare tutto: sapere dove devi essere tu e dove i tuoi compagni di squadra in campo, quando far movere il pallone e capire cosa c'è dietro di te. Il modo di giocare in Italia in generale non è così diverso dagli altri posti dove ho giocato, ma ogni allenatore ha il suo modo diverso di intendere il calcio ed è questo che devi imparare ogni volta. Il calcio italiano è molto tattico e questo mi aiuta a migliorare”.
Ciao Steven, nello spogliatoio della Roma ci sono diverse nazionalità. Olsen ha rivelato che lui e Under non possono comunicare sul campo perché non capiscono la stessa lingua. Come comunicate in campo tra italiani, olandesi, bosniaci, svedesi e francesi?
“Alla fine, quasi tutti i giocatori sanno parlare un po’ di inglese, quindi c'è sempre un modo per capirsi. Inoltre i giocatori spagnoli si arrangiano con l'italiano... quindi in generale siamo tutti in grado di gestire la situazione. Ma sul campo, in una partita, quando De Rossi o chiunque al suo posto mi deve dire qualcosa me lo urla in inglese!”.
Quanto è diverso il calcio della Premier rispetto a quello della Serie A? Chi è stato il miglior giocatore contro cui hai giocato in Premier?
“I due campionati sono molto diversi: la Premier League è un po’ più fisica, e un po' più diretta nel modo in cui le squadre attaccano. Ma forse questo è anche causato dalle condizioni atmosferiche e dai campi da gioco britannici. Per quanto riguarda i giocatori contro cui ho giocato, persone come Drogba, Rooney, Van Persie erano tutti top players quando ho iniziato a calcare i campi della Premier… anche Yaya Toure, era semplicemente fortissimo”.
Come ti sei ambientato a Roma? Cosa ti piace di più della città e del club rispetto ad altri posti dove sei stato?
“È sicuramente una città meravigliosa, mi ricorda Parigi. La struttura del club è fantastica, anche i tifosi sono qualcosa di straordinario: mi ricordo quando sono venuti all'aeroporto per darmi il benvenuto… beh, è qualcosa che non mi era mai successo prima, è stata una bella sensazione e sicuramente mi ha aiutato ad ambientarmi”.
Chi ha i gusti musicali peggiori nella Roma?
“Qualche compagno di squadra non mette la sua musica nello spogliatoio quindi non posso dare un giudizio generale. Mi piace quello che ascoltano Kluivert ed El Shaarawy, hanno gusti simili ai miei”.
Quanto è simpatico Kolarov di persona?
“Perché la gente crede che non è simpatico? Kolarov è fantastico, fa battute di continuo, è un ragazzo molto simpatico e divertente. In campo può essere ovviamente serioso, ma in generale è davvero divertente …”.
Come ti sentivi prima della finale del Mondiale: eri nervoso?
"Sicuramente un po', ma la squadra ha reso tutto meno stressante. Ero molto concentrato. Prima del riscaldamento sentivo un po’ la pressione, ma una volta entrato in campo lì conta solo il calcio e dimentichi tutto il resto. Nello spogliatoio poi alcuni dei discorsi fatti dai miei compagni ci hanno davvero caricato: non eravamo nervosi, quindi, tutti noi, dai titolari alle riserve, non vedevamo l’ora di poter giocare la partita”.
Clicca QUI per leggere la versione integrale (in inglese) dell'Ask Me Anything di Nzonzi su Reddit.
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