“Ho fiducia, continueremo a lottare, in ogni allenamento. Ci credo ancora, credo ancora nei miei compagni e credo in questo Club”, ha dichiarato il portiere svedese.
“Nello spogliatoio non abbiamo parlato molto dopo la fine della partita. Eravamo tutti arrabbiati. Possiamo ancora raggiungere il quarto posto ma dobbiamo migliorare il nostro livello e iniziare a vincere partite”.
Come può una squadra come la Roma non vincere una partita così, con il finale in 11 contro 9?
“Non so cosa sia successo ma non doveva accadere. È difficile per me spiegarlo, mi mancano le parole”.
Nonostante alcune grandi parate è arrivato il pareggio nel finale: cosa è successo sui gol?
“Il primo gol riusciti a segnarlo con un colpo di testa dell’uomo sul secondo palo. Nel secondo hanno giocato una palla filtrante che con un po’ di fortuna è passata e nell’uno contro uno Sau ha segnato. Avremmo dovuto chiudere la partita prima”.
Durante alcune partite sembra che andiate in sofferenza nel finale. Perché?
“Non so il perché. Sul 2-0 abbiamo avuto le occasioni per chiudere la partita. Avremmo potuto segnare anche altri gol nella ripresa. Poi qualunque avversario che fa un forcing negli ultimi minuti è pericoloso, sui calci piazzati, sugli angoli. Può succedere di tutto negli ultimi minuti, ma il problema è che avremmo dovuto chiudere la partita prima”.
Non è esagerato dover essere costretti a segnare tre gol per vincere una partita?
“Anche l’1-0 dovrebbe essere sufficiente. 2-0 poi è anche meglio, ma dobbiamo trasformare le opportunità che capitano per chiudere la partita. Ne abbiamo avute tante prima del loro primo gol. Non le abbiamo sfruttate e siamo stati puniti”.
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