Le parole di Eusebio Di Francesco alla vigilia della trasferta di Firenze.
Cosa vorrebbe vedere di diverso rispetto a Napoli?
“Sicuramente mi auguro di vedere un atteggiamento differente, dobbiamo essere più aggressivi per determinate caratteristiche, avere la capacità di non abbassarci tanto: un atteggiamento che ci serve partita dopo partita, cerchiamo la continuità nell’atteggiamento tattico su cui lavoriamo”.
Quali sono le condizioni di Pastore e Kluivert: saranno in gruppo?
“Hanno fatto tutti e due l'allenamento con la squadra, è il primo dopo l’infortunio. Kluivert si è fermato meno tempo rispetto a Pastore. Javier ha meno possibilità rispetto a Justin di scendere in campo, ma saranno entrambi convocati contro la Fiorentina”.
De Rossi e Manolas come stanno?
“De Rossi sicuramente non sarà convocato, con molta probabilità non ce la farà contro il CSKA e difficilmente sarà disponibile con la Sampdoria. Manolas ha fatto oggi il primo allenamento, è stato positivo e sarà disponibile per la gara di domani: valuterò se farlo giocare o meno”.
Con l’assenza di De Rossi si tornerà a un centrocampo a tre?
“Tutto è possibile, anche se nel secondo tempo al Napoli non mi è piaciuto il centrocampo a tre, è stato troppo remissivo: è una valutazione che farò. Oggi come oggi non saprei, credo che darò continuità al sistema di gioco dell’ultimo periodo. Non vorrei spostare più di tanto la fisionomia attuale della squadra”.
Cristante è in grado di sostituire De Rossi?
“Siccome ho letto anche che fisicamente è al di sotto di altri calciatori, vi dico che nei test di questa settimana è risultato al di sopra dei suoi compagni. Predomina per tutti l’aspetto mentale, poi. E su questo ragazzo ci stiamo lavorando, dimostra tanta disponibilità, fa bene durante la settimana. Non so se sostituirà De Rossi. Anche Pellegrini può svolere quel ruolo di centrocampista centrale come ha fatto in passato”.
Perché questa squadra ha spesso il barcientro basso? È una questione di sistema di gioco?
“Sono stufo parlare di moduli. Il concetto di baricentro basso si lega alle aggressioni che si fanno in fase offensiva e in quel caso, inevitabilmente, ti abbassi. Questo è quello che è successo a Napoli. Il 4-2-3-1 ti permette di avere un giocatore già avanzato per aggredire, cosa che può fare anche la mezzala. Si formano sempre dei triangoli, difensivi o offensivi. I numeri in quel senso vanno a farsi friggere. È un concetto di atteggiamento: gli avversari vanno accorciati con maggiore aggressività e così ti abbassi meno come squadra. Il Napoli è sempre aggressivo sul portatore di palla e a noi questa cosa sta mancando: dobbiamo ritrovarla il prima possibile. È il lavoro più grande che sto facendo in questo momento”.
State puntando al quarto posto?
“Secondo me è riduttivo parlarne ora. Siamo in ritardo rispetto alle altre. La difficoltà di accorciare c’è. Dobbiamo alzare il rendimento e far punti, a partire da domani. Altrimenti certi discorsi non stanno in piedi. Pensare solo al quarto posto non mi piace, poi ovviamente a fine campionato se rimane solo quello ci penseremo. Milan e Inter erano in difficoltà e hanno inanellato diverse vittorie, trovando fiducia. Nelle ultime sette partite ne abbiamo persa solo una, sintomo che siamo cresciuti: ma io non sono contento e voglio di più. Pretendo risultati e prestazioni migliori”.
Si è messo un obiettivo in testa?
“Dobbiamo giocare ancora Coppa Italia, Champions, il Campionato per me è la competizione in cui siamo più in ritardo e dobbiamo migliorare le prestazioni. Io mi alzo tutte le mattine per cercare di migliorare me stesso, al cento per cento. E per questi colori mi impegno al cento per cento. Sbaglio anche io come tutti, ma vi assicuro che con grande passione e grande amore faccio il mio lavoro. A maggior ragione in questo contesto”.
Con la Fiorentina avete gli stessi punti: vincendo darete un segnale per la lotta al quarto posto?
“I segnali dobbiamo darli a noi stessi, cercare di vincere questa partita e fare tre punti per recuperare delle situazioni perse per strada. Abbiamo una possibilità domani ed è la più importante in questo momento. Cercheremo di scendere in campo per portare a casa tre punti. Tutto questo arriverà attraverso certe considerazioni tattiche e mentali di cui abbiamo parlato prima”.
Perché la sua squadra non rende come lei vorrebbe?
“Ci sono state tante situazioni, a livello tattico: pensavamo di lavorare in un certo modo, ma non avevamo continuità di interpretazione e abbiamo cambiato. Abbiamo perso la continuità. La forza che ti dà la capacità di stare nella metà campo avversaria, di dare un senso di dominio. Noi dobbiamo crescere nelle prestazioni, mostrare che possiamo dominare le gare attraverso prestazioni e atteggiamenti”.
Juan Jesus giocherà domani?
“Non so chi sarà al centro della difesa, ci sono tre giocatori per due posti: Juan Jesus, Manolas e Fazio. Ovviamente terrò conto del problema di Manolas, parlerò con il ragazzo per capire come sta e poi farò le mie valutazioni”.
Date le assenze, Kolarov potrebbe essere schierato in mezzo al campo?
“Oggi esperimenti non se ne fanno. Servirebbe un lavoro mirato”.
Schick domani potrebbe avere la sua opportunità? O sarà ancora il turno di Dzeko?
“Domani giocherà come centravanti Edin Dzeko e poi capiremo situazioni in cui Patrik potrebbe giocare, per esempio come estrno. C’è un percorso di crescita per tutti e oggi siamo solo a tredici partite in stagione. La possibilità di coinvolgere tanti calciatori c’è. I miei ragazzi sono tutti convolti. Quando si allenano sono tutti considerati allo stesso modo. Quando devo fare delle scelte valuto lo stato di crescita di ognuno e li metto in campo. Ci sono i momenti in cui puoi permetterti di mettere dentro uno o due giovani, prendete il caso di Empoli. Altri in cui c’è bisogno di esperienza. Non pensate che la mattina mi sveglio e faccio la formazione al computer. Ci sono tante considerazioni da fare”.
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