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    Di Francesco: “Dobbiamo crescere, ma questo è un risultato positivo”


    Le parole del tecnico giallorosso dopo il pareggio del San Paolo

    Un punto al San Paolo per la Roma, che passa in vantaggio con El Shaarawy nel primo tempo e resiste fino al 90’ quando arriva il pareggio di Mertens.

    Ecco le parole di Eusebio Di Francesco al termine del match.

    “Ci dispiace aver preso gol al 90’, anche se devo dire che il Napoli ha meritato il pareggio alla fine per quella che è stata la partita. Abbiamo giocato con calciatori in condizioni precarie dall’inizio e le difficoltà maggiori le abbiamo trovate nel mantenere la lucidità e il ritmo. Nel primo tempo eravamo molto più bravi nel palleggiare per uscire dalle loro pressioni, qualche volta anche rischiando, però era voluto: diventavamo pericolosi saltando la loro prima aggressione. E li abbiamo fatti correre anche tanto. Nella ripresa, invece, ci hanno fatto correre loro e noi non siamo riusciti a invertire la rotta, abbassandoci troppo. Devo dire che le nostre chances nel secondo tempo le abbiamo avute, ma alla lunga il Napoli ha meritato questo pareggio finale”.

    È la risposta che si aspettava dalla sua squadra?

    “Dobbiamo crescere sotto tanti punti di vista, con tanti giocatori che ancora devo assorbire questa realtà di Roma. Quando vengono meno le vittorie in campionato certe partite si affrontano con grande determinazione, ma soprattutto con la voglia di fare il risultato e poi con la voglia di giocare bene, cosa che i miei hanno fatto a tratti. Giocavamo con una squadra in ottima condizione di forma. Noi venivamo da troppi problemi fisici, a partire da De Rossi e Manolas che alla fine ci hanno lasciato per strada: sono per noi giocatori troppo importanti”.

    Spesso vi hanno rubato palla quattro o cinque volte nell’uscita: era un rischio calcolato o si può anche saltare questa pressione senza rischiare eccessivamente?

    “Lo urlavo spesso ai miei ragazzi, quando abbiamo messo una palla sopra a Edin: spesso quando non hai più fluidità di manovra devi leggere certe situazioni. In alcuni casi abbiamo subito la loro pressione, ma noi lavoriamo sempre su certi concetti. Quando giochi sempre corto e orizzontale, però, permetti agli avversari di poterti aggredire con maggiore facilità. Invece devi essere bravo, in alcuni momenti della gara, a farli venire per scavalcare la loro prima linea di pressione. Nei momenti in cui lo abbiamo fatto siamo riusciti a farli correre a vuoto”.

    Siete protagonisti di momenti altissimi e momenti bassissimi: come mai non riuscite a stabilizzare la squadra dal punto di vista emotivo?

    “Quella di questa sera secondo me è stata un’ottima prestazione, abbiamo sbagliato tecnicamente alcune scelte, ma dal punto di vista del desiderio, della compattezza di squadra, dello spirito combattivo abbiamo fatto bene. E per me questo è già un obiettivo importante. Stiamo lavorando, sapendo che siamo alla dodicesima partita ufficiale, abbiamo cambiato un pochino e stiamo provando a ridare la serenità ai ragazzi con i risultati e con il gioco. Io voglio dare ai ragazzi continuità, convincendoli che possiamo fare certe prestazioni. Però ben venga questo risultato positivo”.

    Il piano del secondo tempo sembrava funzionare, quando vi siete abbassati tanto: avete forse concesso qualcosa troppo sulle fasce laterali. Era una strategia quella di concedere qualche cross in più per difendere meglio centralmente nello stretto?

    “Contro il Napoli devi avere la capacità di concedere poche linee interne di passaggio ed era voluto: concedendo qualche cross in più sulla fascia, anche una volta uscito Milik, eravamo favoriti da questo punto di vista. Il piano b, però, non mi piace tantissimo. Così perdiamo di identità se ci schiacciamo troppo, non siamo allenati per difendere troppo bassi. Può succedere, ma vorrei una squadra sempre più propositiva, rispetto all’atteggiamento difensivo della ripresa. È successo, però, anche per una questione fisica”.

    Cosa manca a certi calciatori per fare il salto di qualità mentale?

    “Vi ricordate Lorenzo Pellegrini lo scorso anno? Ora è un altro giocatore. Ci vuole tempo, i giovani vanno aspettati e fatti crescere. Se oggi avessimo vinto, anche non meritando i tre punti, sarebbe stata un’iniezione di fiducia per tutto il nostro ambiente. Invece rimane un po’ il rammarico di aver preso gol al 90’. Queste sono le cose che possono aiutarci a crescere più in fretta. Per tante altre, invece, bisogna saper aspettare passando anche attraverso prestazioni meno positive. Sono, però, fiducioso e ottimista. Questa squadra ha dimostrato di avere delle potenzialità importanti. A volte non espresse totalmente e la mia bravura deve stare proprio in questo: mettere il gruppo nelle condizioni di poter esprimere le qualità con maggiore continuità”.