“La Roma è un grande club che mi permetterà di crescere dal punto di vista professionale e personale”.
Quale contributo pensi di poter portare alla squadra?
“Da centrocampista centrale, porterò le mie capacità di recuperare palloni, far giocare la squadra, cercare di non perdere palle. Ognuno ha le proprie caratteristiche, il mio obiettivo è quello di dare il massimo”.
Sei tornato al lavoro da poco dopo il Mondiale vinto: tra quanto pensi di poter essere al top?
“Il più velocemente possibile. Le nostre vacanze sono terminate, ora sono felice di essere qui e punto a recuperare molto rapidamente. Lavorerò per tornare al top, non do una data ma spero di essere in grado di aiutare la squadra il prima possibile”.
Hai sempre concorrenti di alto livello: più dura trovare un posto con Kante in nazionale o con De Rossi?
“Sono due grandi giocatori, ma non si possono paragonare, hanno dei profili differenti. Sono giocatori che hanno esperienza e che hanno vinto in carriera. Sono in concorrenza con loro ma posso anche coesisterci. Avrò il piacere di giocare con De Rossi. Non è un problema, non so chi sia un concorrente più duro. Francia e Roma sono due grandi squadre, ma è difficile paragonarle”.
È stata la conquista del Mondiale ti ha spinto a cambiare sistemazione?
“No, non è la vittoria che mi ha spinto a cambiare. Ho passato tre anni bellissimi a Siviglia ma ho sentito che avevo bisogno di una nuova sfida. La Roma è un grande club che mi permetterà di crescere dal punto di vista professionale e personale”.
La Roma nella scorsa stagione ha raggiunto la semifinale di Champions League: dove può arrivare in questa stagione?
“La Roma è andata molto bene nella scorsa stagione e l’obiettivo è sempre quello di migliorare. Vincere titoli è difficile si sa, ma l’obiettivo di tutti i calciatori e di un grande club come la Roma è quello di vincere un trofeo. Sono cose facili da dire ma difficili da realizzare: bisogna lavorare duro e crederci fino in fondo”.
Ha già parlato con Di Francesco su quello che si aspetta da lei?
“Sulla parte tattica sono a disposizione dell’allenatore. Se il centrocampo sarà a tre o quattro non importa, mi adatterò alle necessità della squadra. Al di là dei moduli, quello che conta è la disposizione tattica. L’importante è che ci sia una buona comunicazione tra i calciatori in campo e raggiungere un ottimo livello di organizzazione”.
Che tipo di giocatore sei?
“Sono a disposizione delle necessità della squadra. Ho giocato una stagione a Siviglia davanti la difesa, ruolo che mi piace, ma ho giocato anche più alto, l’importante è l’organizzazione tra i giocatori e con gli altri centrocampisti. Mi piace ricoprire tutti i ruoli a centrocampo ma dipenderà anche dalle caratteristiche degli altri”.
Quali qualità che hai conosciuto di Monchi al Siviglia speri di ritrovare qui a Roma?
“Monchi mi ha molto aiutato quando sono arrivato al Siviglia, abbiamo passato dei momenti straordinari, altri più duri. Monchi ha grande esperienza, sa vincere, ha già vinto. È arrivato in un club differente, che ancora non conosco. Per vincere c’è bisogno di talmente tanti ingrediente che è difficile da prevedere. L’importante è lavorare duramente e dimostrare quello che si vale in campo”.
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