Il tecnico del Milan Vincenzo Montella in vista della sfida dell’Olimpico individua il punto di forza della Roma in Spalletti, con cui ha condiviso i suoi ultimi anni da giocatore nella capitale.
“Quale giallorosso toglierei alla Roma in vista del match? Sono tanti i giocatori che potrei nominare, ma se dovessi dire un nome sarebbe quello di Spalletti” ha detto Montella alla vigilia del match. “L'ho incontrato tante volte da giocatore e da allenatore. Nell'ultima fase della carriera mi ha fatto giocare poco, un anno meritavo molto di più, ma l'ho perdonato. Mi ha aiutato molto a capire come si preparano gli allenamenti, mi ha dato forse più per la mia carriera da allenatore”.
L’allenatore rossonero, che in passato ha guidato il club capitolino nella parte finale del 2010-11 e soprattutto ha vestito 192 volte la maglia giallorossa, ha stima nei confronti non solo di Spalletti ma di tutta la rosa romanista. “La Roma è stata costruita per vincere lo Scudetto, con calciatori importanti e ha nel suo allenatore un plusvalore. E' una squadra molto evoluta con giocatori che sanno interpretare tutte le situazioni, soprattutto a centrocampo con De Rossi, Strootman e Naingollan. Dovremo fare una partita estremamente concentrata, non sbagliare nessuna fase. Spalletti cambia molto a partita in corso, ci siamo preparati, ma quello che conterà sarà come riusciremo a esprimere le nostre idee a partita in corso”.
Cosa pensa di Dzeko e del suo positivo inizio di stagione?
“Dico che Spalletti ha avuto la forza e la lungimiranza di continuare ad insistere su di lui e lo ha recuperato, è un calciatore di assoluto livello internazionale”.
Indicazioni sulla formazione?
“Abbiamo deciso di non rischiare Bonaventura e Bacca. Speriamo possano recuperare per la prossima. Bertolacci? Si allena in gruppo da diverso tempo, sta bene: è un'opzione che terremo in considerazione”.
Come arriva il Milan alla sfida?
“E’ una partita di alta classifica, ma quello che voglio dalla squadra è che arrivi alla partita con gioia e soddisfazione perché questo status i ragazzi se lo sono conquistati con il lavoro ed è una cosa, come tutto nel calcio, temporanea. E, quindi, se la devono godere questa serata e quest'alta classifica. Naturalmente, piacerebbe anche a me viverla così, ma so che spesso non è possibile”.
Cosa pensa della squalifica revocata a Strootman?
“In Italia molti hanno la cultura del sospetto, ma io non sono così. Prendo atto di questa decisione, l'avevo fatto quando gli avevano assegnato la squalifica, lo faccio adesso che gliel’hanno tolta”.
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