Eusebio Di Francesco si avvicina così al match decisivo per il passaggio agli ottavi di Champions League. Se la Roma dovesse ottenere tre punti contro il Qarabag, si qualificherebbe a prescindere dal risultato di Altetico-Chelsea. Ecco tutte le parole del tecnico giallorosso in conferenza stampa.
Può darci un aggiornamento sulle condizioni di Nainggolan e Perotti?
“Saranno tutti e due convocati e torneranno a disposizione, ne siamo molto felici. Oggi stiamo solo valutando le condizioni di Kolarov: farà un ultimo allenamento, è uscito molto affaticato contro la SPAL ma credo che sicuramente anche lui sarà della partita”.
Si aspetta un regalo da parte dell’Atletico per poter arrivare primi contro il girone?
“Stiamo pensando solo a concentrarci su questa gara e sulle nostre forze. Lo dico sempre ai ragazzi, anche in campionato: il destino è sempre nelle nostre mani. Quello che sarà sarà, l’obiettivo è andare agli ottavi e vincere domani sera”.
Che rischi rischiate di correre nel match di domani?
"Avremo di fronte una squadra che ha sempre fatto molto bene in trasferta. A Madrid contro l’Atletico hanno giocato mezz’ora in dieci: hanno fatto capire che il Qarabag non è la squadra vista nella prima partita contro il Chelsea. È una sfida da prendere con le molle ma se giochiamo al massimo delle nostre forze possiamo prevalere contro gli azeri”.
Quando è cambiata la sua squadra rispetto alla partita di andata contro il Qarabag?
“La squadra è cambiata tanto ma dobbiamo anche dare grande valore alla vittoria contro il Qarabag che inizialmente è stata sottovalutata, fa capire che non è mai facile vincere fuori casa in Europa. Ci ha dato la consapevolezza di essere un gruppo forte, la squadra sta assimilando quello che sto chiedendo e le risposte le danno più i ragazzi sul campo che io”.
Passare il turno domani è normale o va oltre le aspettative?
“Preferirei parlare dopo aver passato il turno. A Roma c’è sempre stato pessimismo dall’inizio e il passaggio darebbe più forza al nostro lavoro. Aspettiamo: vogliamo goderci il passaggio se dovesse esserci ma io sono stato sempre ottimista e continuerò a esserlo”.
Sarri nell’ultima conferenza stampa ha detto che l’Inter disputando una sola partita a settimana gioca uno sport a parte: è d’accordo su questo aspetto?
“Credo che ognuno di noi vorrebbe giocare sia in Champions sia in Campionato e andare sempre avanti, non mi pongo il problema e cerco di ottimizzare gli allenamenti. In me c’è il desiderio di andare avanti, voglio giocare ogni tre giorni: so che ci toglierebbe qualcosa ma potrebbe darci ancora tante soddisfazioni”.
Ieri ha fatto il suo ingresso sui social network e ha chiamato il pubblico a cantare per voi: si sentirebbe di fare un voto e di promettere di cantare sotto la curva in caso di passaggio del turno?
“Non sarebbe un voto, ma un piacere: canto sempre quando non mi vedete, prima e dopo la partita. Ho scelto di entrare nei social prima di tutto per eliminare quei profili falsi che esistono su di me. Li userò con molta parsimonia. Ho voluto mandare prima di tutto un messaggio alla gente per il sostegno che ci sta dando finora”.
Con la SPAL ha giocato Florenzi anche se domani Peres è squalificato e non potrà prender parte alla partita. Come mai ha preso questo rischio?
“Se non corri i rischi non fai l’allenatore. Avevo visto Alessandro in ottima condizione, in crescita, volevo dargli continuità e non volevo toglierli la consapevolezza nell’interpretazione del ruolo. Avevamo lavorato su concetti difensivi importanti e volevo che lui li mettesse in pratica in una partita. È un rischio che abbiamo corso ma l’ho voluto fortemente”.
Alla vigilia di un traguardo importante c’è uno scoglio che si sente orgoglioso di aver superato?
“Non proprio. Lo scoglio più grande è dentro lo spogliatoio. Volevo entrare nella testa dei ragazzi e ora anche sentendo le loro parole si capisce che credono in quello che stanno facendo. Questo è quello che mi conforta di più. A riguardo siamo a buon punto”.
Se dovesse scegliere un’avversaria con cui giocarsi lo Scudetto, chi prenderebbe tra Inter, Napoli, Juve o Lazio?
“Questo è un dettaglio che mi interessa in maniera relativa. Ma siccome sono primi in classifica, direi l’Inter”.
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