74 anni o 74 stagioni, visto che chi è appassionato di calcio, e della Roma, spesso vive la vita pensando più alle stagioni che allo scorrere dei singoli anni.
Nei giorni caldi delle votazioni per il successore di Sergio Mattarella (o per la sua possibile riconferma) abbiamo provato a ripercorrere questi decenni scanditi dalle elezioni di 12 Presidenti della Repubblica.
A iniziare dal 1947-48. È la stagione in cui vengono eletti i primi presidenti della Repubblica italiana. Sono Enrico De Nicola e Luigi Einaudi. Alla guida della Roma c’è l’onorevole Pietro Baldassare.
Di allenatori in quella stagione se ne avvicendano due. L’ungherese Imre Senkey e dalla 27/esima giornata Luigi Brunella. Amedeo Amadei è il bomber, quello che nel 1942 aveva contribuito al primo scudetto del Club, giunto alla sua ultima stagione in giallorosso.
L’11 maggio 1955 viene eletto il terzo presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi. Nel 1954-55, la Società è nelle mani di Renato Sacerdoti, mentre in panchina siede Jesse Carver. La formazione si piazza al terzo posto in classifica, grazie ad una rosa di qualità formata da giocatori come Carlo Galli, Alcides Ghiggia, Egidio Guarnacci, un giovane Giacomo Losi alla prima annata romanista, Egisto Pandolfini, Arcadio Venturi.
Sette anni dopo, nel maggio del 1962, Antonio Segni dventa il quarto presidente della Repubblica. Per la Roma è il 1961-62. I giallorossi detengono la Coppa delle Fiere (vinta nell'ottobre 1961). Il presidente del Club è Anacleto Gianni e il tecnico Luis Carniglia. Le stelle del momento sono gli argentini Pedro Manfredini e Ramon Francisco Lojacono. Ma anche l'uruguayano Juan Alberto Schiaffino e l’emergente Giancarlo “Picchio” De Sisti.
Appena due anni dopo, Segni si dimette anticipatamente. Il suo successoree è Giuseppe Saragat. Si insedia il 29 dicembre 1964. Per la Roma sono i giorni della Colletta del Sistina, che avviene proprio quasi in coincidenza dell’avvento di Saragat. Il timone della società appartiene a Franco Marini Dettina. Gli allenatori sono prima Juan Carlos Lorenzo, poi Naim Krieziu.
Nel dicembre del 1971 Giovanni Leone diviene il sesto presidente della Repubblica. È l’epoca di Gaetano Anzalone e Helenio Herrera. I protagonisti in campo – quasi tutti capelloni, vista la moda dell'epoca – sono Ciccio Cordova, Alberto Ginulfi, Walter Franzot, Giovanni Bertini, Franco Peccenini, Sergio Santarini, Roberto “Bob” Vieri (il papà di Christian), Gianfranco “Zigo” Zigoni.
Il figlio del presidente Leone si chiama Mauro. È romanista, negli anni successivi (con le presidenze di Viola e Ciarrapico) ricoprirà diversi incarichi nel Club giallorosso.
Il 9 luglio 1978 – all’alba della stagione calcistica 1978-79 – al Quirinale sale Sandro Pertini. Uno dei volti del trionfo azzurro in Spagna nel 1982. Quello dell'esultanza in tribuna al Bernabeu, ma anche della partita a scopone scientifico nel volo di ritorno da Madrid insieme a Enzo Bearzot, Dino Zoff e Franco Causio. Negli anni della sua reggenza, fino al 1985, la Roma conosce uno dei capitoli più gloriosi dal 1927. Vince per tre vote la Coppa Italia, uno scudetto nel 1983 e gioca una finale di Coppa dei Campioni.
Lo stesso Pertini è ospite del presidente Dino Viola quando la Roma festeggia il tricolore in casa contro il Torino, il 15 maggio 1983.
Indimenticabile il momento – immortalato dalla Rai – in cui Agostino Di Bartolomei e Nils Liedholm presentano al presidente Pertini nome per nome tutti i componenti della squadra, a iniziare dal “portiere Tancredi”.
“Ve lo meritate, dall’inizio avete giocato bene”, è il riconoscimento del capo dello Stato nella pancia dell’Olimpico.
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Dal 1985 al 1992: sono i sette anni di Francesco Cossiga. La Roma passa da Dino Viola a Giuseppe Ciarrapico (1991). I tecnici sono Sven Goran Eriksson, di nuovo Liedholm, poi Gigi Radice e Ottavio Bianchi. Nel 1986 e nel 1991 la squadra vince la Coppa Italia. Sempre nel 1991 i giallorossi raggiungono la finale di Coppa UEFA.
Con Oscar Luigi Scalfaro – 1992-1999 – ci si avvicina alla fine del Millennio. Nel settennato avviene un altro passaggio di consegne in seno al Club. Il proprietario unico diventa Franco Sensi, che in un primo momento aveva rilevato il pacchetto di maggioranza con Pietro Mezzaroma. Le guide tecniche a segnare l’epoca portano i nomi di Vujadin Boskov, Carlo Mazzone, Carlos Bianchi, per un breve periodo Nils Liedholm e Zdenek Zeman.
Inizia pure l’epopea di Francesco Totti, con l’esordio assoluto a Brescia, la prima da titolare in Coppa Italia con la Sampdoria, il gol numero 1 con il Foggia all’Olimpico, fino alla fascia di capitano ereditata da Aldair nell’ottobre 1998.
In queste stagioni si costruiscono le basi per il terzo scudetto della storia, che viene conquistato nel 2000-01. Accade negli anni di Carlo Azeglio Ciampi presidente della Repubblica, dal 1999 al 2006. Sensi è l’artefice, Fabio Capello il manager, Totti il capitano, Batistuta, Montella, Samuel, Emerson alcuni dei top player. Poi, nel 2005-06 si apre la parentesi di Luciano Spalletti con il calcio offensivo, spettacolare, sublimato da un altro simbolo del romanismo come Daniele De Rossi, centrocampista totale, e Totti centravanti.
Totti e De Rossi sono anche due colonne della Nazionale che si laurea campione del mondo nel 2006 a Berlino in finale contro la Francia, vincendo ai calci di rigore. Il presidente della Repubblica presente sulle tribune dello stadio è Giorgio Napolitano, l’unico, fino a oggi, a essere eletto due volte. E il primo presidente della Repubblica a consegnare un trofeo ad una squadra di calcio.
Si tratta della Coppa Italia 2007-08, vinta dalla Roma. Napolitano la consegna a Totti.
L'incarico a Napolitano viene rinnovato nel 2013 e termina nel gennaio 2015. Nei suoi quasi nove anni in carica la Roma passa da Rosella Sensi a Thomas DiBenedetto e poi a James Pallotta.
Sergio Mattarella viene eletto nel febbraio del 2015. Negli anni che vedono lo statista siciliano al Quirinale, la Roma riesce a raggiungere due semifinali europee, la prima in Champions League nel 2017-18, la seconda in Europa League nel 2020-21.
In questi anni la Roma entra anche nell'era Friedkin. Fino a oggi, in cui l'allenatore è José Mourinho, il capitano si chiama Lorenzo Pellegrini, mentre il 9 – il bomber – è l’inglese Tammy Abraham.
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