L'accento tradisce un melting pot di culture - origini napoletane, il trasferimento a Rapallo, e ora Barcellona, dove vive da 13 anni - ma l'anima di Luciano Scorza è assolutamente romanista.
È il tifoso che ha disegnato il gol di Zaniolo all'Atalanta. La sua tavola ha fatto impazzire i romanisti su Twitter.
Per questo, lo abbiamo intervistato. E sempre per questo, da oggi in poi Luciano ci invierà delle rappresentazioni dei gol più belli dell'AS Roma.
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Cosa ti ha spinto a raccontare la rete di Zaniolo all'Atalanta, e perché proprio quella di Zaniolo?
"Mi piaceva l'idea di riprendere a pubblicare i miei disegni con un gol che, in qualche modo, fosse un nuovo inizio. Ha ricominciato Zaniolo, e ho ricominciato anche io. Con l'augurio di non fermarci più. E a parte questo, il gol è davvero entusiasmante. Ed è ancora più bello disegnare un gol spettacolare".
Quanto tempo ci vuole a rappresentare un'azione come quella che ha portato Nicolò al gol?
"È stata un'azione complicata, con diversi protagonisti. Quindi, ci ho messo un po’ più del solito… Direi che in genere impiego dai 30 ai 60 minuti".
Ti aspettavi questo successo su Twitter?
"Per niente. Pensavo di raccogliere qualche like fra i miei follower che, fino a lunedí 20, erano davvero pochi.
Invece, guardate dove sono arrivato? A rilasciare un'intervista alla AS Roma! Un sogno".
Questa passione per il disegno dei gol nasce ora o la coltivavi anche da ragazzo?
"Come ho scritto su Twitter, quando andavo al liceo iniziai a ispirarmi con i disegni dei gol di Carmelo Silva (leggendario disegnatore e storico curatore dell'Almanacco illustrato del Calcio, ndr). Anche se sarebbe meglio dire 'a scopiazzare'. All'epoca, i gol li rivedevi un paio di volte la domenica sulla Rai. E allora, per gustarmeli piú volte, li disegnavo sul mio diario.
Con gli anni mi sono impratichito sempre di più, al punto che, per un breve periodo, pubblicai su un giornale locale di Genova i gol delle partite della Promozione o dell'Interregionale.
Le passioni giovanili poi - e chissá perché - spariscono, e così ho abbandonato la matita. Fino a quest'anno, quando mio figlio Gianluca di 6 anni ha iniziato a giocare a calcio in una piccola squadra locale. Ho ricominciato cosí, disegnando i suoi goal e quelli dei suoi compagni di squadra, che sono felici di rivedersi nelle mie tavole. E forse questa è la parte più bella di questa riscoperta".
Da quanto professi la fede romanista? Come è nata?
"Divenni romanista nell’estate del 1982. In famiglia il calcio non era una passione, ma i Mondiali erano i Mondiali e li guardavamo anche noi. Avevo 10 anni e rimasi affascinato da uno dei pochi azzurri con una tecnica sopraffina, quasi brasiliana: Bruno Conti.
Decisi allora che sarei diventato tifoso della squadra di quello splendido calciatore dai piedi fatati. L'anno dopo la Roma vinse lo Scudetto, mettendo un sigillo sul mio amore per i colori giallorossi. Un amore che non è mai appassito. Anzi".
Qual è la tua partita perfetta, da tifoso? Quella che ricordi con maggiore affetto.
"Beh me ne vengono in mente tre. Una è Roma-Parma… Sí, quel Roma-Parma. Non credo che sia necessario specificare. L'altra è Roma-Genoa, il giorno dell’addio del Capitano. Non so se Perotti e Dzeko si rendono conto dell'importanza di quel 3-2 (Dzeko servì l'assist, ndr). L'addio di Totti sarebbe stato quasi dissacrato da un pareggio.
E infine Roma-Barcellona. Io vivo in Catalogna, e il giorno dopo tutti i miei colleghi, nessuno escluso, vennero a complimentarsi con me. Fu bellissimo".
Hai dei figli? Sei riuscito a trasmetterla a loro?
"Sí, ho un figlio di 6 anni che ha giá la sua prima maglietta della Roma. Con il numero 16 sulle spalle. Non a caso".
Qual è il tuo calciatore del cuore della Roma del passato?
"Anche qui devo rispondere con tre nomi. Bruno Conti, per avermi regalato l'amore per questa squadra e questa tifoseria meravigliose. Gli sono debitore a vita. Poi Sebastiano Nela, per il quale da ragazzo ho cominciato a giocare da terzino. E la cui foto campeggia nel mio ufficio in casa.
E infine Daniele De Rossi, perché ho sempre pensato che fosse come uno di noi in campo. Non me ne vogliano il 'Sindaco de Roma' e Sebino, ma se devo scegliere uno fra i tre, quello che mi ha rubato maggiormente il cuore è proprio Daniele".
E per quale giocatore della Roma attuale stravedi (e di cui magari disegnerai un gol)?
"El Shaarawy. Mi ha impressionato fin da subito la sua voglia di ritornare decisivo quando lo comprammo per la prima volta, e mi ha conquistato definitivamente con la sua enorme voglia di tornare a vestire i colori giallorossi, quando la sua avventura cinese era giunta al capolinea. Per uno che - a quanto ne so - era tifoso del Milan, è bello vedere come, anche lui come il sottoscritto a 10 anni, si è innamorato della Roma".
Puoi scegliere: disegnaci il Lupetto o la saetta del Commando Ultrà Curva Sud.
"Scelgo l'immagine che campeggiava su tutti i miei diari, dalle Medie in avanti".
Va bene.
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