Che partita si aspetta domani?
“Ci aspetta una partita molto difficile contro un avversario con caratteristiche ben specifiche, una squadra forte fisicamente, abituata a lottare, aggressiva in fase difensiva e con grandi qualità individuali. Ci aspettiamo una partita combattuta e con grandi duelli fisici”.
Avvertite la necessità di tenere i piedi ben saldi per terra?
“Come ho sempre detto, è importante restare sempre equilibrati. Il passato è alle spalle, ora conta la prossima partita, dobbiamo restare uniti, umili, non abbiamo ancora conquistato niente. È molto presto per diventare euforici, non è che abbiamo conquistato qualcosa con sole tre partite vinte. C’è ancora moltissimo da conquistare, spero che la squadra ci riesca e che riesca a rimanere con i piedi ben saldi per terra”.
C’è un problema sempre più grave negli stadi italiani, il razzismo: secondo lei come va combattuto?
“Nelle partite in cui siamo stati coinvolti per fortuna non ho assistito direttamente a episodi di razzismo. Sono contrario a ogni forma di razzismo, è un fenomeno che va combattuto ed estirpato dalla nostra società e dal nostro calcio. Sono a favore di misure che vadano assunte per estirparlo. Il calcio è uno sport che deve unire le persone e regalare felicità, indipendente dalla razza e dalla persona. Sono contrario a ogni forma di razzismo e favorevole a misure che contribuiscano a eliminarlo totalmente”.
Due gol nell’ultima partita e non solo: cosa stanno dando alla squadra due campioni come Dzeko e Kolarov?
“Evidentemente sono grandi giocatori, importantissimi per noi. In questa fase in cui giochiamo diverse partite di seguito vorrei farli riposare ma non è possibile. Hanno sempre risposto positivamente, nonostante siano stati impegnati nel doppio impegno con le rispettive nazionali. Sono professionisti, grandi atleti che curano la condizione fisica con grande professionalità e di questo ne beneficia tutta la squadra”.
Nelle ultime partite la squadra è stata trasformata durante l’intervallo. Cosa è successo tra un tempo e l’altro?
“Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio adattamento al calcio italiano. Dopo la partita contro la Lazio abbiamo cambiato qualcosa e la dinamica è mutata. Le cose sono andate per il verso giusto. L’importante è continuare a lavorare e a migliorare: in Italia ogni partita fa storia a sé, cambiano gli avversari, i sistemi di gioco e le caratteristiche dei singoli. Dobbiamo prepararci al top, per ogni gara specifica, restando con la nostra mentalità. Dobbiamo continuare ala vorare per migliorarci”.
Kluivert ha sempre giocato nelle ultime tre partite. Domani potremmo vedere Zaniolo al suo posto?
“Per quanto riguarda la scelta di domani lo vedrete chi giocherà, farò alcune modifiche, ma tutti i calciatori sono importanti. Nessuno è al di sopra della squadra, tutte le scelte sono fatte in funzione di quello che io ritengo sia migliore per la squadra, tenendo conto delle caratteristiche di ogni singola partita. Quello che conta più di tutti è la Roma, la Roma è al di sopra di tutto e tutti. In attacco ho opzioni diverse da poter valutare”.
Quanto è importante Cristante per la sua squadra?
“È un giocatore molto intelligente, capisce cosa voglio in quel ruolo. È un calciatore coraggioso e per questo tipo di calcio bisogna correre die rischi e in quella zona, perché si gioca costantemente sotto pressione. È molto forte difensivamente, un aspetto che apprezzo in quella porzione di campo. Ha buona gamba, buon passo, tutto molto importante in quella posizione. È uno dei giocatori più importanti, anche per il suo equilibrio tattico e per i compiti che svolge in mezzo al campo”.
Lo spogliatoio sembra molto compatto: lei ha lavorato su quell’aspetto? Quando è arrivato le è sembrato che il gruppo fosse poco unito?
“Il passato è passato, non posso parlare del gruppo dello scorso anno. Quello che ho subito ravvisato arrivando qui è che il gruppo era molto unito, forte, unito, che va nella stessa direzione. Questo è un bell’ambiente. Queste cose vengono fuori in maniera naturale, non c’è stato bisogno per me di chiedere di stare uniti e coesi, è successo tuto in maniera snaturale. È un gruppo forte, unito, importante. Questi sono aspetti decisivi se si vuole vincere qualcosa. Si è svolto tutto on molta naturalezza e normalità”.
Come sta Smalling?
“Smalling giocherà, è a disposizione”.
Si sente un po’ italianizzato negli aggiustamenti tecnici che ha fatto?
“Questo è un Fonseca italianizzato, possiamo dirlo. Ci terrei a dire che il calcio italiano è diverso, obbliga a essere elastici, molto malleabili. Ogni partita ha una storia a sé. Se un allenatore viene qui senza avere la capacità di vedere e capire che il calcio è diverso si sbaglia di grosso. Questo è un calcio che ti obbliga a pensare a ogni dettaglio e a portare dei correttivi. Se si ritiene sufficiente solo un modo i stare in campo ritengo che si un grave errore. I miei principi generali vengono mantenuti: voglio sempre una una squadra propositiva, che tenga palla nella metà campo avversaria”.
Si aspettava un Pau Lopez così pronto? In cosa deve migliorare?
“Per quanto riguarda i dettagli tecnici, Marco Savorani è la persona più adatta alla quale rivolgere questa domanda. Quando lo abbiamo scelto abbiamo prestato attenzione alle sue caratteristiche. Nel nostro gioco è importante la fase di costruzione da dietro e non tutti riescono a farlo come Pau. È molto equilibrato in questa fase di gioco, aiuta molto nella costruzione da dietro, ci sono molti aspetti tecnici importanti, la parata di Bologna è stata decisiva, sono molto soddisfatto di lui, così come lo sono di Mirante e di Fuzato. Loro lavorano duro per avere delle chance che sicuramente avranno. Pau Lopez si è ambientato benissimo al calcio italiano, si può avvalere di uno dei migliori preparatori al mondo come Marco Savorani, che ha allenato grandi portieri. Questo mi fa dire che Pau Lopez in futuro migliorerà ulteriormente rispetto a oggi”.
Chiederà uno sforzo difensivo ai suoi esterni contro l’Atalanta?
“L’Atalanta ha giocatori molto forti davanti, come Ilicic e Zapata: dovremo prestare attenzione ai loro movimenti. Pe quanto riguarda il lavoro degli esterni, tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva e nella fase di pressing. Ci sono questioni strategiche nelle quali non voglio entrare nel dettaglio, ogni partita fa storia a sé e ci sono delle questioni che detteranno la nostra fase difensiva e il nostro modo di andare a pressare. Abbiamo studiato bene l’Atalanta e ci siamo preparati al meglio per affrontarli”.
Se Gasperini dovesse chiederle cosa si è perso alla Roma, cosa risponderebbe?
“Sono assolutamente certo che non mi farà questa domanda. Quella di domani non è una partita tra Fonseca e Gasperini, lui è un eccellente allenatore, ha attenuto grandi risultati, ma lui è sulla pancina dell’Atalanta e io su quella della Roma. Difendiamo tutti al meglio delle nostre disponibilità le nostre squadre. Quello che conta domani è cosa faranno le squadre in campo. Prima della partita ci vedremo, avremo modo di scambiarci qualche parola”.
Sei a conoscenza di essere l’unico allenatore di Serie A imbattuto tra amichevoli e Campionato? Chi ti ha voluto qua a Roma?
“So perfettamente che in questi momenti in cui la squadra va bene e vince tre partite consecutive si generano molte aspettative e a volte tanta euforia. Io però sono contrario a ogni forma di euforia, perlomeno in questa fase. L’euforia è giustificata dopo una finale vinta o al termine di un campionato, quando si raggiunge un determinato obiettivo. Io sono una persona realista: la realtà dei fatti è che in questo momento dice che abbiamo vinto tre partite consecutive e che la squadra sta evolvendo in maniera positiva. La cosa importante per me, però, è la consapevolezza che domani giocheremo una sfida diversa dalle altre e sarà molto difficile. Tutto il resto lo tengo fuori dal nostro gruppo di lavoro, siamo solo all’inizio del campionato, la squadra è al quarto posto e ci sono ancora tante partite da giocare. Non abbiamo ancora conquistato nulla. È positivo che la gente creda in noi, ma lì bisogna fermarsi e pensare alla prossima partita, affrontandola con il massimo realismo, perché la sfida che viene domani è la cosa più importante. Dobbiamo lavorare forte per continuare a crescere. Questa è una maratona e siamo solo all’inizio: sarà lunga e difficile, anche se abbiamo iniziato con il piede giusto. Ma non possiamo rilassarci un momento. Con la Società siamo tutti impegnati nel far sì che nessuno devii da questa strada, che va tracciata con umiltà e tanto lavoro”.