Franco Tancredi ha raccontato che un giorno, a Giulianova, quando ancora giocava da ala destra si trovò, su richiesta di Mister Tribuiani a sostituire un portiere in un “torneo balneare” e che da allora, semplicemente, aveva proseguito a giocare in porta. Aveva 14 anni, passò due stagioni nel Giulianova, dove iniziò a mettersi in luce. Nel 1972 viene convocato nella Nazionale Juniores, l’anno seguente, sempre in azzurro, disputa quadrangolari di prestigio a Montecarlo e Algeri, per poi vincere con la propria squadra di Club il titolo Juniores nel 1974.
Proprio al termine di quella stagione, dopo essere stato inseguito dalla Juventus, arrivò il trasferimento al Milan, come riserva di quello che allora era ‘il’ portiere: Ricky Albertosi. Franco debutta con il Milan in un’amichevole contro lo Spezia il 18 agosto 1974. Si trova al fianco di Rivera ma anche di Maldera, Turone e Benetti che ritroverà poi nella Roma. Il debutto in gare ufficiali lo fa addirittura (un segno del destino) contro la Juventus, in Coppa Italia il 22 giugno 1975. Allenatore dei rossoneri era in quella stagione Giagnoni che si ricorda di lui una volta arrivato nella capitale, nel 1977/78. Tancredi (per sessanta milioni) arriva alla Roma con un campionato di serie B alle spalle (28 presenze nel Rimini) e per lui inizia un periodo di lunga gavetta. Nel 1979 la sua avventura alla Roma sembra ormai giunta al termine senza lasciare traccia. In due stagioni ha giocato una sola gara in serie A e davanti a lui c’è Paolo Conti, Nazionale e unico romanista ad aver preso parte al mondiale di Argentina. Tancredi chiede di essere ceduto, anche perché si fanno sotto per avere sue notizie due squadre di serie A (Avellino e Pescara) e una (l’Atalanta), appena scesa in B. A cambiare le sorti della carriera di Tancredi arriva però Nils Liedholm che parla con il giocatore e lo convince a restare. Pochi mesi più tardi, Franco conquista la maglia da titolare e contribuisce in maniera determinante alla conquista della Coppa Italia. E’ ormai iniziato il ciclo che culminerà con lo scudetto del 1983 e con la sfortunata finale di Coppa dei Campioni, con un ruolino di 289 presenze in campionato, di cui 258 consecutive tra il 1980 ed il 1989. L’immagine più bella, paradossalmente, risale alla stagione successiva al suo addio al giallorosso. Tancredi torna all’Olimpico con il Torino, la Sud lo accoglie con due enormi striscioni: “Franco nel cuore degli ultrà” e “Ciao Franco, bentornato”, chiamandolo ripetutamente sotto la Curva. Il portiere si reca a salutare i suoi tifosi e giunto sotto la Curva bacia lo stemma della Roma sulla tuta di un raccattapalle. Negli spogliatoi Tancredi dichiarerà: “È il giorno più bello della mia vita”.
Competizione | Presenze | Gol subiti |
Serie A | 289 | 254 |
Coppa Italia | 58 | 40 |
Coppe europee | 36 | 36 |
Supercoppa | 0 | 0 |
Torneo di Capodanno | 2 | 1 |
Totale | 385 | 331 |
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