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    "De Micheli scrucchia ch’è ‘npiacere"
    -Canzona di Campo Testaccio

    Nato il 3 febbraio 1906 e cresciuto nella Fortitudo, Mario De Micheli ha fatto parte della Roma fin dall'inizio della storia della Società. Già nella stagione 1927-28 è nelle rappresentative Riserve e Allievi e solo il servizio militare gli impedisce l'esordio in prima squadra durante il primo campionato della storia giallorossa. La soddisfazione arriva il 15 luglio 1928 in Coppa Coni contro la Pro Patria. 

    Trasteverino, soprannominato “er faciolaro” perché il padre aveva un magazzino di legumi a Piazza San Cosimato, terzino dotato di classe e potenza fisica, amatissimo dai tifosi, combattivo e leale. Non aveva paura di niente. Uno dei simboli della Roma di Testaccio, il cui inno a un certo punto recita: “De Micheli scrucchia ch'è un piacere”. “Scrucchiare – ha raccontato la figlia Luciana – in trasteverino significa che anche se provavano a fermarlo, lui passava lo stesso”. La canzone fu scritta per celebrare il 5-0 alla Juve del 15 marzo 1931, una delle sue migliori prestazioni.

    Non sopportava le ingiustizie e quando, durante il derby del 24 maggio 1931, un funzionario della Lazio entrò in campo e gli tolse il pallone, rispose con uno schiaffo. Pagò le conseguenze di quel gesto, ma per lui la lealtà e la correttezza venivano prima di tutto. Costretto a smettere a 26 anni per un problema al menisco, è rimasto romanista fino alla morte, avvenuta il 2 giugno 1965.

    Competizione Presenze Gol
    Massima Divisione 70 0
    Coppe Europee 4 0
    Coppa Coni 1 0
    Totale 75 0