"Vincere un titolo con questo club sarebbe indimenticabile, una cosa da portare dentro per sempre”. Diego Perotti è già pronto per la nuova stagione che è alle porte.
“Abbiamo una squadra forte, il mio obiettivo è dare gioia a questi tifosi che ci sostengono sempre e che sono anche esigenti con noi”.
L’attaccante argentino tornerà in campo allo Stadio Ramon Sanchez-Pizjuan e se la vedrà contro il Siviglia, squadra con cui ha giocato per sette stagioni. Il torneo che i giallorossi disputeranno contro i padroni di casa, sarà dedicato alla memoria di Antonio Puerta, calciatore sevillista scomparso nel 2007.
“Per me tornare qui dopo sette anni è una grandissima emozione, ritrovo tanti amici e questa è una delle città più belle del mondo. Quella di domani è una partita molto bella in termini di impatto emotivo, per me è una grandissima soddisfazione poter omaggiare Antonio Puerta. A Siviglia sono arrivato bambino e torno da padre: sono più maturo e ho più esperienza. Qui sono diventato uomo e sono cresciuto da solo, è la mia seconda casa, sarà una grandissima emozione domani. È tanto tempo che non calco il terreno di questo stadio”.
Come ti senti rispetto all’inizio della stagione a Pinzolo?
“Dal primo giorno di ritiro a Pinzolo ho iniziato a lavorare nel modo giusto cercando di assecondare le richieste del mister in termini di lavoro e movimenti. C’è un nuovo allenatore, il processo è ancora in corso, la squadra sta facendo bene. Il lavoro è molto importante per reggere una stagione lunga, in questo senso la preparazione è importante e per fortuna abbiamo avuto pochi infortuni significativi finora”.
Con Puerta ti sei conosciuto nella tua esperienza al Siviglia?
“Non ho avuto modo di conoscerlo a fondo, quando sono arrivato ero nel Sevilla Primavera e lui era in prima squadra. Non mi sono mai allenato con lui. In ogni caso mi hanno talmente parlato tanto e bene di lui che è come se lo avessi conosciuto. È speciale domani poterlo omaggiare, soprattutto per la persona che è stata: molto amato dai compagni e dalla gente”.
Che emozioni hai provato nel tornare a lavorare con Fazio e Monchi alla Roma?
“Federico è come un fratello, siamo cresciuti insieme qui al Siviglia, sono dieci anni che condividiamo lo spogliatoio. È stato anche bello ritrovare il direttore che ho avuto qui per sette anni, lui mi ha portato al Siviglia: so che tipo di persona è e conosco i risultati che ha portato. Spero che possa ripetersi alla Roma. “
Come ti trovi con il nuovo ruolo che ti ha dato il mister?
“Nel nuovo sistema di gioco mi trovo molto bene, devo fare più movimento tra le linee, diverso rispetto a quelli che in passato praticavo meno e su cui facevo più fatica. Devo più accentrarmi, senza aspettare la palla, questo mi aiuterà a stare più vicino alla Roma, fare più assist e calciare più in porta. Tutte cose su cui devo migliorare. In questo senso avrò anche più opzioni, non dovrò fare sempre la stessa giocata che ripeteva la scorsa stagione”.
Senza Salah avete perso imprevedibilità davanti? In questo potrebbe aiutarvi un giocatore come Mahrez?
“Ci garantiva 15/16 gol all’anno e diversi assist, con un cambio di ritmo e passo importante. Sono sicuro che Monchi stia lavorando per trovare il sostituto giusto: arriverà sicuramente qualcuno in grado di fare come o meglio di Momo”.
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