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Di Francesco stimola molto i difensori. C’è qualcosa che chiede in particolare?
“Di Francesco è attento ai particolari. Ci chiede di stare messi bene con il corpo per guadagnare un metro agli attaccanti e di stare sempre pronti a scappare o ad aggredirli”.
Bilancio e obiettivi per la prossima stagione?
“Credo che nella scorsa stagione ho iniziato così così, sono io il primo a dirlo. Sono migliorato tanto, ho gestito le critiche e sono sempre stato professionale. Ho affrontato le critiche con sudore e lavoro. Da dicembre in poi ho riacquistato fiducia e ho dimostrato quello che valgo. Voglio lavorare per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi più importanti”.
È arrivato Gonalons: che impressione ti ha fatto?
“Ci ho giocato contro in una partita per la quale ancora oggi ci dispiace. Sa gestire bene la palla, ha un ottimo passaggio e ci aiuterà tantissimo”.
Le gerarchie della difesa cambieranno? Quali prospettive vedi per te?
“Siamo tutti difensori forti, se n’è andato Rudiger, è arrivato Hector Moreno. È un centrale molto forte, ci ho giocato contro nelle Olimpiadi. Non si può fare una gerarchia, deciderà il mister e chi starà meglio farà il bene della Roma”.
Al centro della difesa c’è abbondanza, pensi di poter giocare a sinistra?
“Sì sono disponibile, ho giocato spesso così ma sono pronto ad aiutare la Roma in ogni ruolo. Tutti i miei compagni lo sono altrettanto”.
Spalletti all’Inter: che consiglio gli daresti?
“Credo che sia la persona giusta per quella piazza, per il suo carattere forte. Sa cosa affronterà lì e credo che sarà pronto a farlo”.
Quanto manca per raggiungere la mentalità della Juventus?
“Loro sembrano delle macchine. A noi manca pochissimo. Abbiamo fatto il record di punti e credo che possiamo migliorare per avvicinarci ancora e ottenere obiettivi importanti”.
Ti trovi bene con la difesa alta che chiede Di Francesco?
“A lui piace aggredire alto, ci ho giocato spesso contro. Se anche gli attaccanti aggrediscono, i difensori possono salire. A me va bene, perché posso utilizzare al meglio le mie caratteristiche: la velocità e la forza”.
Preferisci giocare a tre o a quattro?
“A me piace giocare, a tre o a quattro, quello che conta è essere in campo. Di Francesco mi chiede di essere pronto con il corpo, pronto ad aggredire più alti possibile, per poter ripartire immediatamente in contropiede verso attaccanti e centrocampisti”.
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