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Alisson: "È arrivato il mio momento"

Le parole del portiere brasiliano dal ritiro di Pinzolo

Le parole del portiere brasiliano dal ritiro di Pinzolo

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“Sarà un anno speciale per me. È arrivato il mio momento, la Roma e i tifosi hanno fiducia in me. Voglio fare il mio meglio sempre, per i miei compagni e per i tifosi”.

Ci descrivi Alisson come portiere?

“È un bravo ragazzo, sempre cattivo in campo a cercare di dare in campo tutto quello che ha di migliore. È veloce, lavora tanto e ha una grandissima voglia di vincere”.

Savorani vi sta facendo lavorare molto.

“Deve essere così, noi portieri non possiamo sbagliare mai e dobbiamo lavorare di più degli altri compagni di squadra”.

Cosa è cambiato in un anno di esperienza in Europa?

“Si impara tanto in un anno, ho cambiato anche un po’ il mio stile. A Savorani piace lavorare molto sul piazzamento e questo mi piace molto. Il modo di gestire la palla è quello che cambia di più tra Brasile ed Europa”.

I migliori portieri della scuola brasiliana hanno affinato la loro tecnica in Europa.

“Sì, a quelli che mi chiedono com’è giocare qui dico che tutti dovrebbero fare questa esperienza. Mio fratello ora gioca in Europa. Anche il modo di vivere è diverso, si lavora in modo più tranquillo e questa esperienza è molto importante per la mia vita”.

Come hai deciso di diventare portiere in Brasile?

“Quado giocavo ero il più piccolo e mi mettevano in porta. Poi è iniziato a piacermi, anche guardando mio fratello grande che era portiere. Andavo a vedere i suoi allenamenti. Ho giocato un po’ anche in campo ma poi sono andato in porta”.

Rispetto al Brasile stai lavorando di più nel gioco con i piedi.

“Anche all’Internacional mi piaceva giocare con i piedi. Arrivato in Italia ho dovuto continuare a farlo e ho imparato meglio e sono cresciuto”.

Com’è parare un rigore a Perotti?

“Lui un bravo ragazzo, sui rigori è quasi imbattibile. Lui calcia 10 rigori per ogni allenamento, l’ho studiato molto. Ha una particolarità… e diciamo che ho imparato”.

A proposito di Perotti, Diego si è allenato tutta l’estate.

“Sta benissimo, ha voglia di vincere sempre. È un giocatore cattivo come tutti gli argentini, ci ha aiutati ad arrivare in Champions in una partita assurda, che volevamo vincere. Era anche la partita di Francesco. Ha lavorato tanto per quel momento e ha lavorato molto per adesso, in un anno che sarà molto importante per noi”.

Quanto sarà difficile migliorare rispetto all’anno scorso?

“Quest’anno il livello si sta alzando, dobbiamo avere la testa giusta e lavorare forte. Il campionato non in inizia ad agosto, è già iniziato oggi. Nel calcio prima si comincia, meglio è”.

Roma grande tradizione calciatori brasiliani. Cambiare continente a 20 anni come successo a Gerson non è facile vero?

“È vero, cambia tutto, clima, lingua, modo di giocare. Penso sia un bel calciatore, disponibile a imparare e credo farà bene alla Roma e darà soddisfazione ai tifosi della Roma”.

Roma per un brasiliano è comunque un posto quasi ideale.

“Siamo pieni di esempi positivi alla Roma, Cafu, Emerson, Falcao… Io mi trovo bene, qui è simile al sud del Brasile, dove fa freddo e caldo come Roma. Anche la lingua non è stata difficile da imparare”.