“Lui è agile come un gatto. L’ho affrontato qualche volta in Liga, ma per lui parla il palmares. Un Mondiale e due Europei con la Spagna, oltre a una marea di titoli con il Real Madrid, tra cui 3 Champions League. Il numero uno in porta”.
“Sono nato a Vigo e lui ha giocato al Celta quando ero piccolo, negli anni Novanta, prima di andare al Real Madrid e vincere tutto. Lui è un giocatore che mette il cuore in campo, è aggressivo: un terzino destro super”.
“Un centrale tra i più forti del mondo. Un difensore moderno, che abbiamo da poco affrontato in Champions league, che sa abbinare qualità e quantità. E’ dotato tecnicamente e fisicamente e, oltre a dare il suo ottimo contributo in fase difensiva, sa uscire bene palla al piede e impostare il gioco”.
“Un giocatore con grande carisma. Difensore aggressivo e intelligente tatticamente, che sapeva dirigere i movimenti della difesa. Un campione”.
“Era un terzino velocissimo, che ha fatto benissimo nel Barcellona negli anni novanta fino a inizio del nuovo millennio. Sapeva fare benissimo tutta fascia e io lo metterei senza dubbi nel mio 442 come esterno a sinistra”.
“Un faro del centrocampo, regista sapiente. Uno dei tanti campioni del Barcellona dell’ultimo decennio. Classe, intelligenza, continuità: non posso non sceglierlo nel mio undici, io come credo quasi tutti. Ha vinto tutto, e non è un caso, anche in Nazionale”.
“E’ uno dei giocatori più forti della storia della Spagna e del calcio in generale. Insieme con Xavi, rispetto a cui è molto simile ma Iniesta ha in più senso del gol, ha vinto tutto quello che si poteva con il club e la Nazionale. Uno che con la testa pensa prima degli altri e che sa poi mettere la palla dove vuole, sempre e comunque. Un fenomeno assoluto”.
“A centrocampo metto un altro giocatore di grande qualità tecnica, con un piede educato. Ho visto le immagini di quando giocava e sono sempre rimasto affascinato dalla sua tecnica”.
“Scelgo lui tra i tanti che potrei citare per il quarto di centrocampo perché è un galiziano come me e quando ero piccolo ammiravo le sue gesta con il Deportivo La Coruna che all’inizio degli anni Duemila ben figurava non solo in Spagna ma anche in Champions League. Non ha mai giocato in grandissimi club, ma aveva grandi qualità tecniche e una buona propensione ad andare a rete, nonostante giocasse a centrocampo”.
“Non posso non scegliere lui tra i due davanti. Ha sempre segnato, anche dopo essere andato via a fine carriera dal Real. Un attaccante di qualità che sapeva mettere in rete in tutti i modi. I numeri parlano per lui: oltre 200 gol col Real Madrid e oltre 40 con la Spagna. Una punta anche molto intelligente, che sapeva anticipare il movimento giusto in area di rigore e quindi arrivare prima degli altri dove serviva”.
”Lui coniuga perfettamente intelligenza, velocità e qualità tecniche. E’ micidiale sotto porta e un centravanti tra i migliori degli ultimi anni per me”.
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