IT
Home Notizie

Pizarro: “Quella vittoria sul Real all’Olimpico fu speciale per me”

Pizarro: “Quella vittoria sul Real all’Olimpico fu speciale per me”

Per l’ex centrocampista giallorosso David Pizarro la vittoria della Roma sul Real Madrid nell’andata degli ottavi della Champions League del 2007-08 ebbe un significato speciale

Per l’ex centrocampista giallorosso David Pizarro la vittoria della Roma sul Real nell’andata degli ottavi della Champions League del 2007-08 ebbe un significato speciale.

Il cileno, che realizzò il gol del momentaneo 1-1 nella notte dell’Olimpico in quel 19 febbraio 2008, ci ha confessato che battere la blasonata e forte squadra spagnola fu una emozione forte anche perché quel giorno era la prima volta che il padre lo andava a vedere dal vivo a Roma.

“La vittoria sul Real all’Olimpico fu speciale per tutti ma in particolare per me” ci ha raccontato Pizarro. “Battere quella squadra piena di campioni fu infatti fantastico per la squadra e poi personalmente realizzare uno dei gol partita fu un’emozione unica, anche perché era la prima volta che mio padre veniva a vedermi dal vivo a Roma”.

David, sei stato tra i protagonisti nel Roma-Real 2-1 in CL nel 2008: ci racconti quella gara?

“E’ stata una partita giocata bene da parte nostra. Magari il Real non stava in massima forma ma quello era comunque il Real, una squadra abituata a giocare in Champions per vincerla e piena di campioni, anche quella sera all’Olimpico, visto che in campo c’erano tante stelle, da Casillas a Cannavaro, passano per Sergio Ramos e Robben, fino a Raul e Van Nistelrooy. Quella sera abbiamo fatto una grandissima partita, meritando la vittoria, nonostante non fu certo facile portare a casa il successo. Il Real andò infatti in vantaggio con Raul, ma noi fummo bravi a continuare a giocare alla nostra maniera senza farci condizionare dal momentaneo vantaggio degli spagnoli e riuscimmo a ribaltare il risultato meritatamente, con un gol per tempo. Fu una serata fantastica, giocata in un Olimpico gremito: battere il Real non è mai semplice, farlo negli ottavi di Champions è ancora più difficile”.

Ci racconti il tuo gol del momentaneo 1-1?

“Ci fu un’azione iniziata da Totti sulla trequarti, il Capitano la diede a Mancini che entrò in area da sinistra e provò il tiro, la palla fu respinta da un difensore e arrivò al limite verso di me, io di prima intenzione tirai di destro, di potenza. Il tiro era forte, ma fui anche fortunato perché fu deviato davanti a Casillas da Gago e la palla finì nell’angolo. Fu un gol bellissimo e importante per noi. Ma fu ancora più speciale per me perché quella sera all’Olimpico c’era mio padre in tribuna e per lui era la prima partita che mi vedeva giocare dal vivo con la Roma. Non potevo chiedere di più, fu una rete davvero speciale, sotto tutti i punti di vista”.

Che Roma era quella di Spalletti e quale fu il segreto per battere quel Real?

“La forza di quella Roma era il nostro gioco e il forte spirito di gruppo. Nonostante magari la rosa non fosse all’altezza di quel Real e degli altri big club di Champions, noi eravamo consapevoli che attraverso il nostro modo di stare in campo e le nostre idee sul campo potevamo affrontare chiunque. Così fu contro quel Real Madrid negli ottavi di Champions League: riuscimmo a giocare come sapevamo e a vincere, sia all’Olimpico che al Bernabeu. Eravamo poi un gruppo davvero unito, che si frequentava molto anche fuori dal campo: eravamo una cosa sola, solida. Confesso che in carriera non ho mai più ritrovato uno spogliatoio così unito”.